Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè aveva definito Forza Italia, poco meno di due settimane fa, un partito aperto. Deve averlo capito bene anche la deputata Daniela Ternullo, di Melilli, nel Siracusano, che, nelle prossime ore diventerà una berlusconiana.

L’ormai neo forzista, candidata nel 2017 nella lista dei Popolari ed autonomisti, è entrata in Parlamento nel maggio scorso, dopo la sospensione di Pippo Gennuso, costretto a cedere il seggio all’Ars per effetto della legge Severino, scattata dopo il suo patteggiamento per traffico di influenze al Tribunale di Roma, in relazione al caso di corruzione dell’ex presidente del Cga di Palermo, Raffaele De Lipsis.

Forza Italia prosegue così la sua campagna di reclutamento, lavorando sotto traccia, mentre il Governo regionale è impegnato ad affrontare l’emergenza sanitaria. La deputata siracusana è la terza donna che approda tra gli “azzurri” , aggiungendosi alla palermitana Marianna Caronia e all’agrigentina Margherita La Rocca Ruvolo, a Forza Italia.

Daniela Ternullo è strettamente legata a Pippo Gennuso, eletto nella lista dei Popolari ed autonomisti, con cui Forza Italia intende siglare un accordo in vista delle elezioni amministrative in due importanti Comuni del Siracusano, Pachino e Noto, nella zona sud, il terreno di caccia del parlamentare sospeso. A Pachino, ci sono i commissari prefettizi dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Municipio, a Noto, invece, l’attuale sindaco, Corrado Bonfanti non potrà più ricandidarsi alla poltrona di capo dell’amministrazione e punterebbe all’Ars.

L’intesa tra Forza Italia e Gennuso avrebbe anche come obiettivo frenare le ambizioni del sindaco di Avola, Luca Cannata, console di Fratelli d’Italia in questa zona della Sicilia, che su Pachino e Noto avrebbe messo più di un occhio.  Ma questo patto potrebbe indebolire la posizione, dentro Forza Italia, dell’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera: uno dei segnali sarebbe il cambio del commissario comunale di Forza Italia di Pachino. Alessandro Runza, vicino a Bandiera, è stato sostituito da Corrado Quartarone, fedelissimo di Gennuso.

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