- Btp Green, nuova emissione del Tesoro
- E’ stabilita per un ammontare di 5 miliardi di euro
- I proventi finalizzati al finanziamento delle spese green statali
E’ dello scorso 19 ottobre 2021 il comunicato stampa del Ministero dell’economia e delle finanze con cui si conferma la riapertura via sindacato del BTP “Green” (con scadenza 30 aprile 2045, ISIN IT0005438004), emesso per la prima volta il 3 marzo 2021 e con una cedola interessi pari all’1,50%.
L’operazione affidata a un gruppo di banche
La procedura è avvenuta mediante affidamento dell’operazione al seguente gruppo di banche: BNP Paribas, Crédit
Agricole Corp. Inv. Bank, Intesa Sanpaolo S.p.A., J.P. Morgan AG e NatWest Markets N.V.
Ammontare complessivo pari a 5 miliardi di euro
La nuova emissione del Tesoro è stabilita per un ammontare complessivo pari a 5 miliardi di euro e i proventi netti, come si legge dal comunicato ufficiale, saranno finalizzati al “finanziamento delle spese green statali con positivo impatto ambientale come previsto dalla legge di bilancio per il 2020”. Secondo quanto si legge, inoltre, le spese green così finanziate contribuiranno alla realizzazione degli obiettivi ambientali come delineati dalla Tassonomia europea delle attività sostenibili e al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030.
Il regolamento dell’operazione è fissato per il prossimo 27 ottobre ed è stato collocato al prezzo di 96,717 – secondo quanto si legge sul sito di Borsa Italiana – corrispondente pertanto a un rendimento annuo lordo pari all’1,676%.
Le macrocategorie
Le voci di spesa che andranno ad essere finanziate rientrano nelle seguenti macrocategorie: fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica; efficienza energetica; trasporti; prevenzione e controllo dell’inquinamento ed economia circolare; tutela dell’ambiente e della diversità biologica; ricerca.
Efficientamento energetico e infrastrutture
Nella prima emissione dello scorso marzo, oltre 3 miliardi di euro hanno riguardato il finanziamento degli incentivi fiscali per l’efficientamento energetico degli edifici e oltre 2 miliardi per l’impiantistica e infrastrutture ferroviarie. Anche la Banca centrale europea mira a investire in tali tipologie di bond istituzionali per finanziare la transazione ecologica nell’eurozona.
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