Palermo

Green pass schedatura come ad Auschwitz, bufera sul post del deputato ma Tancredi non arretra di un passo

E’ bufera sul post di un deputato regionale di Attiva Sicilia che senza mezzi termini paragona ai numeri tatuati dai nazisti agli ebrei nei campi di concentramento l’idea dell’uso del green pass per fare quasi tutto.

Il post della bufera

Il post è di Sergio Tancredi, ex 5 stelle, oggi deputato di Attiva Sicilia che ha postato anche una foto proprio di un tatuaggio di Auschwitz: “Siamo arrivati ad un punto – scrive nel suo post – in cui deve essere chiaro che ci troviamo di fronte a due blocchi sociali contrapposti. E un conflitto di questo genere è quanto di peggio possa accadere in un Paese come il nostro in cui le divisioni provocano odio e risentimento così profondi da lasciare presagire conseguenze nefaste sul piano sociale ed economico. Per questo motivo ho fatto il riferimento al clima che ha preceduto l’olocausto, quando l’isolamento e la gogna sono stati i primi passi della più grande tragedia del mondo contemporaneo”.

Tancredi non arretra ma precisa

Ma nonostante la bufera Tancredi non arretra di un passo rispetto a quel post su Facebook che ha sollevato critiche sino alla richiesta di dimissioni dall’Ars. “Però è opportuno chiarire i termini di una discussione che spesso è pregna di ipocrisia e populismo. Io credo che oggi il Governo – e per suo conto il ministro Speranza – debba avere la forza di dichiarare obbligatoria la vaccinazione anti Covid19. E così nessuno potrà svincolarsi, ma tutti potremmo avere il diritto di chiedere l’evidenza scientifica degli effetti dei vari vaccini”.

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“Peraltro, in presenza di danni provocati dal vaccino, sapremmo a chi chiedere i risarcimenti. Invece si spinge per un vaccino per il quale si chiede di firmare un consenso informato che deresponsabilizza da ogni effetto dannoso. La mancanza di chiarezza ha determinato questo caos, se il vaccino è lo strumento per contrastare il Covid19 lo si renda obbligatorio. Soluzione semplice che lo Stato non ha mai pensato di attuare. E ciascuno è libero di farsi un’idea sui motivi”.

La richiesta di dimissioni frutto dell’assenza di argomenti

Sulla richiesta di dimissioni avanzate dalla direzione del Pd di Trapani non ha dubbi: “Tipico atteggiamento di chi non ha argomenti. Del resto il Pd ormai è ridotto al punto di assecondare il populismo più bieco unito alla tradizione storica del partito: eliminare l’avversario che ha idee diverse. Per questo una simile baggianata politica non merita risposta”.

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Gli attacchi degli ex amici

“Per un post come quello fatto stamattina dal deputato regionale Sergio Tancredi ci sono poche cose da fare: vergognarsi e correre a cancellarlo, non prima di avere chiesto umilmente scusa a tutti, nel rispetto della memoria dei morti nei campi di sterminio e per tutelare l’istituzione che rappresenta, in questo caso in maniera non proprio degna, anzi” dice il capogruppo del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro.
“Paragonare il green pass ai tatuaggi dei campi dello sterminio nazista di 6 milioni di ebrei – afferma Di Caro – è qualcosa che fa semplicemente raggelare. Peggio ancora se queste affermazioni vengono fatte da chi ha un ruolo pubblico ed è chiamato a rappresentare il popolo siciliano. Vaccinato e non”.

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