Riportare altri rapaci di specie protette nelle Madonie. Dopo essere riusciti a reintrodurre il grifone nelle Madonie si sta lavorando per portare altri volatili nel grande parco naturale. È il progetto sottoscritto dall’istituto zooprofilattico, il Rotary e l’associazione Amici di Paul Harris Ets.

“È il secondo accordo di collaborazione che stipuliamo con il Rotary Distretto 2110 – ha detto il commissario straordinario dell’Izs Sicilia Salvatore Seminara – segno di una continua sinergia e collaborazione con i governatori del club che hanno i nostri stessi obiettivi, uno su tutti la tutela della salute dell’uomo, dell’ambiente e dell’animale”.

Siglato e rinnovato accordo

Una collaborazione ormai che ha prodotto interessanti progetti ambientali. “Con l’Izs Sicilia abbiamo siglato e rinnovato un accordo che dura nel tempo – ha detto il governatore del distretto 2110 nonché presidente dell’associazione Case di Paul Harris Orazio Agrò – con l’obiettivo di realizzare nuovi progetti legati all’educazione ambientale e alla salvaguardia del territorio e delle specie protette, ma anche alla formazione e alla ricerca”.

E il prossimo progetto sarà quello del reinserimento dei rapaci. “Uno dei primi progetti che porteremo avanti con l’assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente – ha detto Annalisa Guercio, coordinatrice della Casa di Paul Harris presso l’Izs Sicilia – è la reintroduzione dei rapaci autoctoni in Sicilia. Dopo l’esperienza positiva della reintroduzione del grifone nel parco delle Madonie con l’installazione della voliera a Isnello, stiamo già lavorando per cercare di riportare gli altri rapaci nel nostro territorio”.

Ad ottobre scorso inaugurata la voliera per il grifone

Ad ottobre 2021 è stata inaugurata la voliera per il Gyps Fulvus, di fronte le pareti rocciose di Aquileia e Balzo Trigna, in contrada Terra dei Poveri, nel comune di Isnello. La grande gabbia è stata realizzata in un’ex discarica che è stata ripulita e attrezzata per l’installazione della voliera che ha ospitato 13 grifoni.

La tecnica di reintroduzione prevede l’acclimatazione di un gruppo cospicuo di animali all’interno della voliera e la liberazione degli acclimati con il mantenimento, per alcuni anni, di un carnaio che attragga i grifoni per l’alimentazione, evitando rischi di avvelenamento e una dispersione troppo repentina dei soggetti. Sono poi applicati i radiocollari satellitari per seguire i primi individui rilasciati