- Passo concreto per la reintroduzione dell’avvoltoio grifone nel Parco delle Madonie
- Accordo tra le parti durerà tre anni
- Nel 2020, al Parco dei Nebrodi, ci sono state 41 nidificazioni
Reintrodurre l’avvoltoio grifone nel territorio del Parco delle Madonie, così come già avvenuto con successo nel Parco dei Nebrodi. È l’obiettivo della Regione Siciliana, tramite l’assessorato dell’Ambiente, che proprio stamane ha firmato un accordo di collaborazione scientifica.
Attorno allo stesso tavolo l’assessore Toto Cordaro, il governatore del distretto 2110 Sicilia-Malta del Rotary International, Alfio Di Costa, i presidenti del Parco delle Madonie, Angelo Merlino, e di quello dei Nebrodi, Domenico Barbuzza, il sindaco di Isnello Marcello Catanzaro e il commissario straordinario dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia “A.Mirri”, Salvatore Seminara. Tra i presenti alla sottoscrizione anche la dottoressa Annalisa Guercio della commissione distrettuale One Health.
Il grifone presente sulle Madonie fino agli anni ’50
L’avvoltoio grifone (Gyps fulvus) è stato presente sulle Madonie fino agli anni ’50 del secolo scorso. Per farlo ritornare si punterà sull’esperienza maturata dall’ente Parco dei Nebrodi, che da oltre due decenni ha avviato un analogo progetto che nel corso del 2020 ha registrato 41 nidificazioni (di cui 31 concluse con l’involo) e una colonia stimata di circa 170 uccelli. L’accordo avrà una validità triennale.
“La tutela dell’ambiente, la biodiversità, la sensibilizzazione all’ecologia e la valorizzazione del territorio – sottolinea l’assessore Cordaro – rappresentano degli obiettivi importanti per il governo Musumeci. Crediamo che, in questo momento, ci siano tutte le condizioni per riportare il grifone sulle Madonie, mutuando l’esperienza ultradecennale già collaudata sui Nebrodi. Abbiamo voluto coinvolgere diverse realtà, pubbliche e private, proprio per poter raggiungere il risultato più facilmente”.
Il primo progetto nel parco dei Nebrodi nel 1999
Il primo progetto di reintroduzione dell’avvoltoio grifone (Gyps Fulvus) nel territorio siciliano, in particolare nel parco dei Nebrodi, è iniziato nel 1999 ad opera dell’Ente parco dei Nebrodi dove nel 2020 sono state registrate 41 nidificazione accertate, di cui 31 si sono concluse con l’involo e una colonia stimata di circa 170 individui.
L’esperienza maturata negli anni ha gettato le basi per il progetto di reinserimento del grifone anche nel territorio del Parco delle Madonie al fine di garantire un maggiore scambio tra le colonie e favorire la biodiversità della specie.
“L’obiettivo del progetto – dice il commissario straordinario dell’Izs Sicilia Salvatore Seminara – è di mettere in comune le competenze e le disponibilità di risorse e uomini per portare avanti azioni relative alla protezione del patrimonio culturale, alla promozione e divulgazione dei valori naturalistici e alla tutela della fauna. Nell’ambito del progetto di reintroduzione del grifone nelle Madonie – conclude Seminara – il contributo dell’Izs Sicilia sarà di garantire le competenze tecnico scientifiche, il supporto sanitario e l’approvvigionamento alimentare”.
Sul progetto
L’assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente darà un contributo ed un supporto ai soggetti coinvolti, pubblicizzando e diffondendo il progetto. Il Rotary club distretto 2110 garantirà la copertura finanziaria per la realizzazione della voliera di stabulazione dei grifoni. L’Ente parco delle Madonie, invece, si occuperà delle autorizzazioni territoriali necessarie per la reintroduzione della specie e provvederà anche alla realizzazione di un punto informativo e dei percorsi didattici divulgativi per le scolaresche e per il turismo naturalistico.
L’Ente parco dei Nebrodi provvederà a fornire giovani soggetti di grifoni recuperati, debilitati o feriti per cause varie, dopo le opportune cure oltre che alla futura collaborazione ed esperienza in ordine al progetto di reintroduzione. Infine, il Comune di Isnello metterà a disposizione l’area per la realizzazione della voliera ed il supporto tecnico di un architetto coadiuvato da un geometra dell’Izs Sicilia.
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