Monreale ha il suo nuovo arcivescovo, il cinquantottesimo. Monsignor Gualtiero Isacchi ha ricevuto l’ordinazione episcopale attraverso l’imposizione delle mani del cardinale Marcello Semeraro, prefetto del dicastero delle Cause dei Santi, cui si sono uniti gli altri vescovi di Sicilia. A concelebrare l’arcivescovo emerito monsignore Michele Pennisi e il vescovo di Albano monsignor Vincenzo Viva.
A partecipare autorità civili e militari, gremito di fedeli il duomo
Hanno partecipato i vescovi della Sicilia, tutto il clero della diocesi di Monreale e Albano, da cui Isacchi proviene, e le autorità civili e militari, fra cui: il sindaco e il presidente del Consiglio comunale di Monreale, Alberto Arcidiacono e Marco Intravaia, il questore Leopoldo Laricchia, il colonnello Sebastiano Arena, tutti i sindaci dell’arcidiocesi. Gremito di fedeli il duomo e di rappresentanti degli ordini cavallereschi e confraternite.
Una cerimonia commovente
Commovente la solenne cerimonia dell’ordinazione che si è ripetuta dopo vent’anni, cioè dall’investitura del compianto Cataldo Naro, il 20 dicembre 2002. Il postulante, dopo avere risposto alle domande del cardinale Semeraro – previste dal rituale – si è prostrato a terra, per poi ricevere l’imposizione delle mani e del Vangelo sul capo. Essendo entrato in possesso delle insegne vescovili, il libro dei Vangeli, l’anello, la mitria e il pastorale, il nuovo prelato si è insediato in quella che da oggi sarà la sua cattedra, accompagnato da un lungo applauso e dall’abbraccio degli altri vescovi.
Pennisi: “Il popolo fedele e la presenza del Risorto”
Pennisi, che fino ad oggi è stato amministratore apostolico della diocesi, ha accolto monsignor Isacchi con queste parole: “Ringraziamo il Santo Padre Francesco che ha scelto come 58° arcivescovo di Monreale un presbitero della diocesi di Albano, che ha un particolare rapporto con questa nostra cattedrale, che fu consacrata e dedicata alla natività di Maria Santissima dal Cardinale francese Rodolfo Grosparmi, vescovo di Albano e Legato pontificio di papa Clemente IV il 25 aprile 1267. Oggi in questa Cattedrale, rifulge la bellezza del popolo regale e fedele che vive e celebra alla presenza del Risorto”.
Il motto “Gaudium Christus est”
Lunga la serie di ringraziamenti rivolti dal neo presbitero, che ha scelto quale motto “Gaudium Christus est”: dal cardinale Semeraro che lo ha accompagnato per 18 anni, a monsignor Pennisi che l’ha accolto, ai genitori che “mi hanno nuovamente lasciato andare” a “monsignor Dante Bernini, vescovo e padre che mi ha generato al sacerdozio, tornato alla casa del Padre contemplando una riproduzione di questo Cristo Pantocratore”.
La benedizione e la preghiera preparatoria
Al termine della celebrazione, monsignore Isacchi ha percorso le navate della cattedrale, benedicendo il numeroso popolo.
Prima dell’ordinazione, il nuovo arcivescovo si era recato presso il monastero di clausura delle Carmelitane Scalze di Giacalone, insieme all’attuale delegato ad omnia, monsignore Antonino Dolce, per prepararsi con la preghiera all’importante appuntamento.
Arcidiacono: “Periodo pieno di paure, solo la fede può aiutarci”
Il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono ha salutato l’arcivescovo a nome della città: “E’ un onore portare il mio saluto, quello dei colleghi sindaci e delle istituzioni presenti. Siamo lieti di accoglierla in questo periodo particolarmente complesso, pieno di paure e insidie dove solo la fede può aiutarci. Le sue qualità umane e morali ci sosterranno in questo cammino”.
Intravaia: “Continuerà il dialogo proficuo”
“Abbiamo vissuto – ha detto il presidente del Consiglio Intravaia – una grande emozione assistendo all’ordinazione episcopale del nostro nuovo arcivescovo, sotto lo sguardo del Pantocratore. A lui già ci lega la storia, da oggi anche il comune amore per il nostro duomo. Sono certo continuerà con lui il dialogo proficuo avviato col suo predecessore monsignor Pennisi”.
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