L’Ars discute le variazioni di bilancio ed oggi potrebbe approvare la norma salva comuni in crisi ma intanto in  commissione passa la riforma del sistema idrico tacciata da opposizioni e forum dell’acqua pubblica come una nuova pericolosa privatizzazione

Approvata in commissione la riforma del sistema idrico

Ad annunciare il via libera in commissione è la presidente della commissione Ambiente, Giusy Savarino, intervenendo in aula all’Ars “Abbiamo approvato il ddl sul servizio idrico, portandolo da 26 a 5 articoli con l’obiettivo di evitare problemi e di portare a termine quelle modifiche che sono essenziali anche nell’ottica del Pnrr”.

Ma immediata è la reazione dell’opposizione “In barba a tutte le dichiarazioni di facciata, il testo di riforma del settore idrico, per come riscritto dal Governo Musumeci, viene approvato a maggioranza in commissione Ambiente all’Ars. E’ scattato il ‘richiamo della foresta’ del Centrodestra verso tutti i suoi deputati. I gestori privati in giro per la Sicilia hanno trovato sponda in questo scorcio di legislatura per modificare lo status quo”  dice il deputato e segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo.

“Lo abbiamo detto in tempi non sospetti e lo riaffermiamo con forza oggi: siamo contrari ad operazioni di questo genere, l’acqua e il settore idrico sono e devono restare di competenza pubblica. Il Pd ne fa una battaglia politica e di principio e farà le barricate in commissione bilancio prima e in aula poi. E’ inaccettabile”.

“Sul tema dell’acqua e del servizio idrico, inteso come servizio pubblico, non retrocediamo di un passo e faremo sentire la nostra voce a partire da domani – prosegue Barbagallo – nel corso dell”Assemblea dei sindaci del PD che ho appositamente convocato in sala Piersanti Mattarella all’Ars”.

Ma la stessa assemblea prevista per oggi verrà poi rinviata. L’emergenza maltempo sconsiglia ai sindaci di lasciare le città dove si rischiano, oggi, allagamenti e disastri e dunque l’assemblea di protesa sarò riconvocata

L’assessore difende la riforma

Di tutt’latro avviso l’assessore Basglieri”Un altro passo avanti, considerata l’importanza dell’argomento avremmo auspicato un voto unanime, anche in ragione dell’urgenza di superare l’impasse in cui versano le Assemblee territoriali idriche (Ati), che impedisce l’accesso alle risorse finanziarie europee, ivi incluso il Pnrr”.

“Il governo Musumeci – aggiunge l’assessore – già dal 2018 ha disposto il commissariamento delle Ati per la predisposizione dei Piani di ambito, stanziando le necessarie risorse finanziarie. Ma ciò non basta. Occorre adottare un approccio strategico di medio e lungo termine sulle politiche di gestione della risorsa idrica pubblica. La norma approvata va in questa direzione e prevede una regia unica dì carattere pubblico che consente di operare secondo logiche di efficienza ed economicità”.

“Continuiamo a ribadire – sottolinea Baglieri – che il disegno di legge interviene esclusivamente sulla governance del servizio idrico integrato, razionalizzando il sistema mediante un soggetto pubblico che sovrintenda, nell’interesse collettivo, alla gestione locale evitando sprechi e costi inutili. In alcun modo si interviene sull’affidamento della gestione e sull’erogazione della risorsa idrica che è, e rimane, un bene pubblico a cui tutta la collettività – secondo le diverse disponibilità – ha il diritto fondamentale di accedere. Pertanto, sostenere la privatizzazione del bene pubblico è una mera strumentalizzazione politica. Al contrario – conclude l’assessore – questo governo ribadisce la valenza sociale del bene idrico e la necessità che sulla sua gestione si vigili e si faccia rispettare il diritto fondamentale all’acqua per tutti i cittadini”.

Ma in Ars vanno in scena le variazioni di bilancio

“Queste sono variazioni collegate alla legge di stabilità, servono al governo centrale per evitare di impugnare alcune norme: si tratta di variazioni pronte dal 21 luglio. Fatto questo, poi ci confronteremo in quest’aula sulle variazioni di fine anno” annuncia l’assessore all’Economia gaetano Armao e il presidente dell’ars gli fa sponda “vorrei un dibattito minimo visto che il governo attende questa norma per sbloccare risorse”

Cadono gli emendamenti soppressivi

L’Ars ha, così, approvato con 33 voti a favore il mantenimento dell’art.1 delle variazioni di bilancio, facendo cadere tutti gli emendamenti soppressivi che avrebbero affossato il testo ma lo ha fatto dopo un lungo dibattito d’aula, con diversi esponenti di maggioranza e opposizione preoccupati per il taglio di 10,7 milioni di euro ai Comuni – già in forte crisi finanziaria e sul piede di guerra da settimane con i sindaci che minacciano le dimissioni di massa se lo Stato non interviene – contenuto nel ddl, agganciato all’ultima legge di stabilità regionale, col quale il governo Musumeci si era impegnato con lo Stato ad abrogare norme e voci di spesa della finanziaria che altrimenti sarebbero stati impugnati dal CdM. Nonostante le rassicurazioni in aula dell’assessore all’Economia, Gaetano Armao, che ha sottolineato la natura tecnica della norma (“Il taglio sarà recuperato con le variazioni di fine anno) senza la cui approvazione sarebbe saltato il negoziato con Roma su alcune partite e nonostante avesse garantito ai deputati che i fondi sarebbero stati recuperati dai 66 milioni concessi alla Sicilia dal decreto fiscale appena approvato a Roma, in aula molti deputati di entrambi gli schieramenti hanno insistito nell’avere garanzie precise dal governo Musumeci per non arrecare ulteriori danni ai Comuni.

La mediazione su una proposta Pd

Alla fine, è passata la proposta fatta dal deputato, Antonello Cracolici: il dem ha chiesto al governo di recuperare i 10,7 mln tra le maglie dei tanti emendamenti aggiuntivi presentati al ddl; a quel punto è stato il presidente della commissione Bilancio, Riccardo Savona a sciogliere il nodo: “Ha ragione Cracolici, possiamo trovare i fondi recuperandoli da alcuni appostamenti previsti negli aggiuntivi. Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, quindi ha messo in votazione l’art.1 insistendo sull’immediata votazione evitando così una sospensione dei lavori che avrebbe potuto far venir meno il numero legale in aula e dunque rinviare ancora una volta l’esame del ddl (fermo dal 21 luglio); Miccichè si è fatto garante dell’immediata votazione dell’emendamento che la commissione Bilancio sta scrivendo per neutralizzare il taglio ai Comuni contenuto nell’art.1. Aula dunque sospesa per alcuni minuti. Al rientro dovrebbe essere approvato l’articolato e poi gli aggiuntivi, tra cui quello che evita il taglio agli enti locali.

Oggi l’approvazione delle variazioni

Le variazioni di bilancio, dovrebbero vedere, dunque, oggi, l’approvazione definitiva. Si tratta di un testo concordato con lo Stato che aveva contestato alcune norme della legge di stabilità. In aula si attende la modifica proposta da Cracolici che è in fase di scrittura dopo le verifiche con la Ragioneria generale della Regione, La norma concordata con la commissione Bilancio per il recupero dei 10,7 milioni di euro tagliati con l’approvazione dell’art.1 del testo in esame è il frutto delle mediazione fra tutti.

Prima della chiusura dei lavori, l’assessore all’Economia Gaetano Armao ha voluto rassicurare i deputati: “La copertura è stata trovata, non c’è alcun problema per i fondi ai Comuni”.

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