La Regione si prepara a resistere davanti alla Corte Costituzionale all’impugnativa della Finanziaria regionale in particolare in merito all’articolo 36, quello che stabiliva il percorso di stabilizzazione dei precari Asu e che è stato bloccato proprio dalla decisione del Consiglio dei Ministri.

Conflitto davanti alla Corte Costituzionale

Ma prima di procedere in questo senso si valuteranno altre strade. Insomma si cercherà ancora il dialogo con Roma, di far valere le ragioni della norma e degli oltre 20 anni di precariato di questi lavoratori. Ma vale veramente la pena sollevare un conflitto e far trascorre ancora due anni fra le incertezze?

Sindacati convocati per lunedì

Il come procedere lo si deciderà nel corso di un tavolo tecnico d’emergenza convocato per lunedì per avviare un confronto con le parti sociali “L’impugnativa della norma regionale sulla stabilizzazione del personale ASU è ascrivibile interamente all’interno della classe politica regionale e nazionale. La norma regionale impugnata altro non è che una norma che recepisce la normativa nazionale di riferimento” dice Michele D’Amico, responsabile regionale Cobas/Codir che resta sorpreso e indignato per questa impugnativa.

Tutti i tecnicismi evidenziati nell’impugnativa, a nostro avviso, sono marcatamente pretestuosi. Il governo nazionale ci dica, quindi in tempi rapidissimi, le modalità di fuoriuscita e di stabilizzazione del precariato regionale, altrimenti si renderà connivente con tutti i governi precedenti che da ben 25 anni a questa parte tengono in ostaggio poco più di 4500 lavoratori retribuiti a soli 600 euro mensili, importo nettamente inferiore rispetto a quello previsto per il reddito di cittadinanza”.

L’impugnativa

Tutto ha origine da una impugnativa pronunciata ieri dal Consiglio dei Ministri che pone lo stop alla Legge di stabilità siciliana 2021. Il Consiglio dei Ministri, come previsto, infatti, riproponendo integralmente le osservazioni inviate alla Regione e senza tener conto delle controdeduzioni regionali ha impugnato dieci articoli della Finanziaria regionale stabilendo, di fatto, lo stop al percorso di stabilizzazione di 4571 precari Asu della regione e bloccando gli avanzamenti di carriera del personale regionale

Bloccata la stabilizzazione degli Asu

L’effetto maggiormente dirompente non è sui conti della Regione ma sul precariato. Di fatto si ferma il percorso di stabilizzazione per il personale Asu in servizio presso gli enti locali dell’amministrazione regionale. Si tratta di quasi 4500 dipendenti impiegati da più di 20 anni in diversi uffici periferici e che il governo Musumeci avrebbe voluto stabilizzare con la manovra approvata ad aprile dall’Ars. Per il Mef, però, alla norma manca perfino la copertura finanziaria e violerebbe anche i principi costituzionali di parità fra i lavoratori.

Usati nei Comuni

Ma il vero tema è che la maggior parte di questi precari opera nelle amministrazioni comunali dell’isola e dunque la norma regionale sconfina nelle competenze statali “perché interviene, in via generale, nella materia degli enti locali” nonché “in materia di personale non regionale”. Ma chi sono questi precari e cosa fanno? Sono 4571 e sono usati nel sistema regionale dei Beni Culturali, da Comuni, ex province, Camere di Commercio e, in piccola parte, ancora cnelle cooperative che lavorano per la pubblica amministrazione

 

 

 

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