Stop alla Legge di stabilità siciliana 2021. Il Consiglio dei Ministri, come previsto, ha impugnato dieci articoli della Finanziaria regionale stabilendo, di fatto, lo stop al percorso di stabilizzazione di 4500 precari Asu della regione e bloccando gli avanzamenti di carriera del personale regionale
Insufficienti le deduzioni regionali
Il Mef, Ministero dell’economia e della Finanza aveva annunciato i propri rilievi con una lettera alla Regione della quale BlogSiclia vi aveva reso conto. Dall’assessorato regionale erano partite una serie di controdeduzioni e ieri anche l’assessore all’Economia Gaetano Armao era volato a Roma ma le spiegazioni regionali non sono bastate: il Consiglio dei ministri ha impugnato dieci articoli perché, si legge nel provvedimento, le norme eccedono “dalle competenze statutarie della Regione siciliana” e “violano gli articoli 3, 81, terzo comma, 97, 117, secondo comma, lettera e), l), m), e terzo comma, e 118 della Costituzione”.
Bloccata la stabilizzazione degli Asu
L’effetto maggiormente dirompente non è sui conti della Regione ma sul precariato. Di fatto si ferma il percorso di stabilizzazione per il personale Asu in servizio presso gli enti locali dell’amministrazione regionale. Si tratta di quasi 4500 dipendenti impiegati da più di 20 anni in diversi uffici periferici e che il governo Musumeci avrebbe voluto stabilizzare con la manovra approvata ad aprile dall’Ars. Per il Mef, però, alla norma manca perfino la copertura finanziaria e violerebbe anche i principi costituzionali di parità fra i lavoratori.
Usati nei Comuni
Ma il vero tema è che la maggior parte di questi precari opera nelle amministrazioni comunali dell’isola e dunque la norma regionale sconfina nelle competenze statali “perché interviene, in via generale, nella materia degli enti locali” nonché “in materia di personale non regionale”.
Nessun dramma per l’assessore Armao
“L’impianto della manovra finanziaria è assolutamente salvo e corretto” commenta l’assessore regionale all’economia Gaetano Armao e spiega che la Ragioneria generale aveva avanzato sospetti di incostituzionalità su 46 norme, “alla fine la legge di bilancio è passata indenne al vaglio e su quella di stabilità l’impugnativa riguarda una decina di norme, il 90 per cento di iniziativa parlamentare”. “Su 115 articoli della finanziaria ci sta che una decina siano contestabili – aggiunge – tutte le vestali che avevano detto che la manovra sarebbe saltata dovrebbero prenderne atto”. “Ringrazio la ministra Gelmini per il confronto sereno e costruttivo portato avanti”, conclude l’assessore.
Sul piede di guerra, però, già dall’arrivo della lettere ministeriale sindacati e precari che preparano la battaglia di piazza
Gli altri articoli impugnati, stop anche alla cannabis terapeutica
Sono dieci, su 115 articoli, le norme della legge di stabilità regionale per il 2021 impugnate dal Consiglio dei Ministri. La scure cala sugli aumenti retributivi per il personale della Centrale unica di committenza (art.5 comma 1, lettera f) e per il personale ex Arra (art.14); la stabilizzazione dei precari Asu (art.36); progetti in favore degli studenti con disabilità (art.41); l’incremento orario per i medici veterinari specialisti ambulatoriali (art.50); la terapia genica ‘Zolgensma’ per il trattamento dei lattanti e dei bambini affetti da atrofia muscolare spinale fino a 21 kg di peso anche oltre i sei mesi (art.53); l’istituzione dei centri regionali di riferimento Nipt (art.54); la terapia per i pazienti affetti da endometrosi (art.55); il contributo alla Rete mediterranea per la salute degli animali (Remesa) per la prevenzione di malattie zoonotiche (art.56); l’avvio dei progetti per la fornitura di cannabis terapeutica.
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