• Convitto Falcone di Palermo, ricordati i convittori che persero la vita durante la prima guerra mondiale
  • L’impegno dell’Associazione nazionale del Fante
  • Deposta una corona di fiori presso la lapide commemorativa
  • L’iniziativa in occasione del centenario del Milite Ignoto

In occasione del centenario del Milite Ignoto, che ricorre quest’anno, l’associazione nazionale del Fante, d’intesa con la Rettrice del Convitto Nazionale “Giovanni Falcone”, Cettina Giannino, ha promosso un’iniziativa per ricordare i tanti convittori che, chiamati alle armi, persero la vita durante il primo conflitto mondiale.

Una corona di fiori, il momento commemorativo

Una corona di fiori è stata deposta presso la lapide che li ricorda all’interno della scuola. Dopo l’alzabandiera in cortile, la deposizione della corona, l’intonazione del silenzio, l’iniziativa si è trasformata in momento di confronto fra docenti e alunni, convittori del passato e quelli odierni.

I partecipanti alla cerimonia

Hanno partecipato, oltre alla rettrice, il colonnello Salvatore Vullo, comandante centro documentale in rappresentanza del comandante del CME Sicilia generale di divisione Maurizio Angelo Scardina, il luogotenente Vincenzo Maria Maniaci presidente coordinatore per la Sicilia dell’Associazione nazionale del Fante, Vincenzo Nuccio, ex convittore e rappresentante dell’Associazione, il presidente degli Artiglieri Antonio Macaione. Hanno collaborato all’organizzazione della giornata: i docenti Angela Iacono, Giuseppe Mazzamuto, Maria Natoli, Tiziana Schiavo, Fabio Tutrone.

La memoria da coltivare affidata agli studenti

“Ai nostri studenti – ha detto la rettrice Giannino – abbiamo affidato la memoria da portare fuori dalle mura scolastiche e coltivare negli anni futuri. Così come questi convittori che commemoriamo hanno imbracciato le armi già all’età di 16-18 anni, così le generazioni del presente hanno nelle mani un’arma che è quella della comunicazione attraverso i social che deve essere educata e usata con rispetto e coscienza”.

Giovani strappati alla vita

“Il Milite ignoto – ha detto il colonnello Vullo- rappresenta tutti quei giovani che sono stati strappati alla loro vita e quelle madri che hanno vissuto un dolore innaturale. E’stata una giornata bellissima di cui ringrazio la rettrice”.

La lettura di alcuni passi del diario di un convittore

Il docente di Latino e Greco, Fabio Tutrone, ricollegando l’importanza di conoscere i classici con la comprensione delle dinamiche storiche e sociali, ha aperto uno spaccato sulle cause latenti del primo conflitto mondiale, al di là di quelle note e riportate sui libri di storia, cioè un concetto distorto di identità, basata anche su un uso strumentale dell’identità classica, molto lontana dall’accezione che oggi si intende dare a tale patrimonio e ricchezza culturale.
Momento molto emozionante, la lettura di alcuni passi del diario di un convittore, Enrico Domingo, scritto durante gli anni della Grande guerra, curato da un altro ex convittore Vincenzo Nuccio.

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