“Il professore Philippe Daverio ha il dovere di scusarsi con tutto il popolo siciliano, che ha offeso volutamente, con toni razzisti e con dichiarazioni calunniose. Amare la Sicilia non è un dovere, ma usarle rispetto sì. Non è tollerabile un atteggiamento così spocchioso, che ci impone come governo della Regione di rivolgerci anche all’autorità giudiziaria. Questo disarmante pregiudizio verso la Sicilia spiega chiaramente l’epilogo del concorso sul Borgo dei Borghi, a danno di una nostra Comunità”.
Anche il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, commenta le dichiarazioni dello storico dell’arte al centro di un fuoco di fila da parte della polizia siciliana dopo le sue dichiarazioni di ieri sera a Le Iene al culmine della polemica sulla mancata scelta di Palazzolo come vincitore dei concorso annuale del Borgo dei Borghi.
“Mi auguro – prosegue il governatore- che il servizio pubblico televisivo, se esistono ancora rapporti professionali con questo personaggio, li rescinda immediatamente. Se poi dovessero arrivare le scuse, sarò io stesso a invitare il razzista francese nella nostra Isola: senza cannoli a canne mozze, stia tranquillo, ma con una abbondante fetta di cassata, accompagnata da un bicchierino di passito. E non è una minaccia”.
Contro Daverio si è sollevato un coro. “Dichiarazioni inqualificabili quelle del giornalista Philippe Daverio, non degne di uno storico dell’arte, docente, saggista, politico così come descritto da Wikipedia. Come può questo signore che lavora per la Tv pubblica offendere in modo così spudorato la Sicilia?” le ha definite in una nota Nino Minardo, deputato di Forza Italia.
“Sulla vicenda che definisco surreale, proprio perché scaturita dalle parole di un intellettuale, ho presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti su quanto accaduto in questi giorni relativamente al concorso Rai ‘Il Borgo dei Borghi’ e sui motivi per i quali la Tv di Stato permetta ad un suo dipendente di offendere in modo così oltraggioso una terra che peraltro il Signor Daverio conosce bene, dove ha lavorato, ha insegnato ed è stato pagato con i soldi dei siciliani che ora ha offeso nella loro dignità sia per quanto attiene i costumi e le tradizioni, sia per quanto attiene la capacità intellettiva di ognuno. La Sicilia non è assolutamente quella rappresentata da questo signore e lo sappiamo tutti e credo lo sappia anche lui. Ha delineato una immagine oltraggiosa e lesiva di una terra ricca di storia, di cultura, di tradizione e crocevia di antiche civiltà. Si rispetti la sua storia e il suo presente. Pretendiamo scuse pubbliche dal Signor Daverio e le accettiamo volentieri. Non si accettano, invece, false etichette che impoveriscono la Sicilia”, conclude.
In mattinata era arrivata la dura replica anche della Consulta dei giovani siciliani
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