“Il provvedimento assunto dall’assesore Turano che demanda ai sindaci la scelta di disporre la chisuura domenicale die panifici in estate non tiene conto di molti fattori a cominciare dal fatto che i supermercati, invece, resterebbero aperti“.

Lo dice a BlogSicilia Antonino Buscemi presidente, coordinatore regionale della Fippa e presidente provinciale dei panificato di Palermo. Buscemi annuncia di aver immediatamente convocato una piccola assemblrea dei rappresentanti sul territorio dei panificatori per venerdì sera alle 21. In quella sede si analizzerà il provvedimento dell’assessore alle Attività procuttive ma fin d’ora Buscemi dice che il 90% dei panificatori è contrario a questa scelta unilaterale

“Con la riforma del settore i panifici si sono trasformati e ormai non fanno solo più pane. La vendita del pane, infatti, diminuisce ogni giorno e gli esercizi vivono con la vendita di pizza, prodotti da forno, pasticeria. Domenica e fetivi sono i giorni della maggior vendita proprio di questo genere di prodotti. le fste sono per noi panificatori il momento in cui si cerca di fare incasso. Metterci nelle condizioni di chiudere sarebbe devastante  tanto più checon i supermercati aperti i nostri prodotti restano reperibili nelle catene della grande distribuzione e dunue, di fatto, si penalizza solo l’artigiano”.

“Favorevoli alla chiusura sono soltanto i piccoli panifici o quelli che si trovano fuori città, nelle borgate. Insomma quelli che lavorano poco per questioni di collocazione territoriale. Perchè magari non hanno utenza la domenica e i festivi. Ma sono una minoranza”

Buscemi se la prende, poi, anche con l’abusivismo dilagante “La vendita del pane ormai è diventata una giungla. Domenica e festivi, ma anche durante la settimana, si trovano automobili col cofano aperto ferme agli angoli delle strade della città per vendere pane prodotto abusivamente, senza garanzia alcuna per ilc onsumatore. Le forse dell’ordine quando sio trovano a passare proseguono dritto senza guardare cosa avviene. e’ un problema non solo dei panifici ma di tutti. Si immagini cosa accadrebbe con i panifici chiusi la domenica”

 

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