Uno degli effetti della guerra in Ucraina è l’aumento dei prezzi dei carburanti. I prezzi di benzina, diesel e gas non smettono di aumentare con grave danno all tasche degli italiani. Anche il Codacons interviene segnalando l’allarme sull’intera economia nazionale.

Il Governo intervenga

“Il Governo deve intervenire con urgenza per contenere la crescita dei listini dei carburanti che rischia di avere un effetto devastante non solo sulle tasche dei consumatori, ma sull’intera economia nazionale”. Lo chiede il Francesco Tanasi docente dell’Università San Raffaele Roma e Segretario Nazionale Codacons. “I prezzi – spiega Tanasi- che risentono in modo diretto del conflitto tra Russia e Ucraina e che subiranno ulteriori accelerazioni nei prossimi giorni, aggravando la spesa delle famiglie per i rifornimenti e provocando una ondata di rincari nei prezzi al dettaglio dei prodotti trasportati”.

Effetti sull’intera economia, export e turismo in allarme in Sicilia

Ma gli effetti sono devastanti anche su altri settori. In Sicilia sono pesanti le ricadute sul turismo e nel settore agroalimentare come denuncia Confcommercio. Secondo Confcommercio al momento, la priorità è che si arrivi al “cessate il fuoco” per scongiurare la perdita di altre vite umane ma inevitabile è una analisi sulle perdite che subirà l’isola. “Nel periodo pre-covid, in termini di presenze, nel 2019 i turisti russi che hanno scelto la nostra isola come meta per le proprie vacanze sono stati intorno a 400.000 ed hanno speso nei nostri confini regionali qualcosa come 35-40 milioni di euro, pari al 2,2% della spesa dei viaggiatori stranieri in Sicilia. I russi, insieme a quelli americani, sono tra i turisti che spendono di più”.

Prezzi alle stelle nell’ingrosso alimentare

Confcommercio si dice “fortemente preoccupato per le ripercussioni che le tensioni causate dalla guerra alle porte dell’Europa avranno sulla ripresa del nostro sistema economico. Ne soffrirà il nostro export, ma anche lo shopping, oltre che il turismo. Anche per questo è importante che si estingua il rischio dell’accanirsi di un conflitto che nuocerebbe al mondo intero”. In più, il comparto dell’ingrosso alimentare segnala che l’impennata dei prezzi del frumento (l’area Russia-Ucraina è tra le maggiori per le forniture di grano e mais) avrà ricadute pericolose nel settore delle produzioni e trasformazioni alimentari. “Questa situazione – conclude Manenti – va a sommarsi alla già grave crisi energetica che da mesi ci sta colpendo. Gli aumenti del grano, del carburante e di tutte le materie prime rischiano di compromettere la buona crescita che in Sicilia si stava, a fatica, registrando, spostando ulteriormente l’orizzonte del ritorno alla normalità”.

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