Chissà come i veneti pronunciano il nome “Tumminìa” . Vorrebbe saperlo il presidente di Coldiretti Sicilia, Francesco Ferreri, che interviene sul dibattito del cereale storico brevettato da un imprenditore del Nord d’Italia e che ora diffida gli agricoltori siciliani a chiamarlo come hanno sempre fatto da secoli.
“Non mettiamo in discussione la bonarietà dell’accordo che prevede per i coltivatori prezzi remunerativi corrispondenti all’alta qualità del prodotto – sottolinea – merito anche delle loro capacità professionali, rimaniamo piuttosto allibiti che per fare squadra si debba rinunciare alla proprietà intellettuale. La vicenda merita un’accurata analisi dal punto di vista legale perché di primo acchito si tratta di privatizzazione di un nome e di un’operazione che va contro le convenzioni internazionali. Una volta approfondita la situazione, se ci saranno i presupposti, ci impegneremo ad annullare la registrazione. E’ il minimo che possiamo fare – conclude Francesco Ferreri – per tutelare la dignità dei produttori cerealicoli delle nostra terra”.
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