“Da stamattina, a quanto apprendo, si è iniziato a svuotare l’hotspot di Pozzallo, dove alle 11 arriverà il nostro team per esaminare l’idoneità dei locali. I ricorsi notificati a mezzo stampa non producono effetti. Ma alzare la voce, a tutela della salute pubblica, evidentemente si. Vedremo se in qualche giorno si ristabilirà la legalità. Vi tengo aggiornati!”. Lo scrive il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, su Facebook.

E’ polemico il governatore dopo lo scontro sulla sua ordinanza che continua a ritenere applicabile e invia di applicazione. In modo quasi sarcastico sottolinea come lo svuotamento dell’hotspot sia iniziato prima dell’arrivo della task force regionale lasciando intendere proprio che si tratta di una scelta adottata sotto la pressione dell’ordinanza regionale.

“Spero nel buonsenso del governo centrale. Speriamo che non ci siano né vinti né vincitori”. Così aveva detto poco prima Start, su Sky TG24, il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, parlando dell’ordinanza di sgombero dei centri di accoglienza emanata dalla Regione. “Io ho già dimostrato di essere collaborativo – ha detto il governatore – abbiamo operato oltre 11mila interventi sui migranti, abbiamo sempre dato ampia disponibilità, più collaborazione di così non si può”. “Abbiamo cercato anche di calmare la gente – ha spiegato Musumeci – di colloquiare con i sindaci, ma non si può frenare una condizione di promiscuità che è disarmante, irragionevole. I migranti scappano e nessuno li può recuperare, e creano nella gente, a ragione o a torto, la paura, perché la gente non sa se un giorno rischia di venire a contatto con queste persone, di cui non si sa lo stato di salute”.

“Invece di rispondere con atti concreti sull’emergenza immigrazione, il governo centrale trova la soluzione: creiamo campi di concentramento, che chiamano tendopoli in un deposito militare a Vizzini, abbandonato da anni. Ci troviamo con tende che ci ricordano luoghi e scene da dimenticare assolutamente” aveva detto ieri il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, in conferenza stampa a Catania.

“I numeri sugli sbarchi in Sicilia sono impressionanti: solo a luglio sono arrivati 7.067 migranti; a metà agosto, oltre 3 mila arrivi. Lo scorso anno nell’intero mese di agosto i migranti sono stati in totale 1.268; a luglio, 1.088” aveva aggiunto.

“Tra qualche ora ci rivolgeremo alla magistratura – dice oggi Musumeci – ed è triste e disarmante constatare come due articolazioni dello Stato, governo centrale e governo regionale, debbano ricorrere alla magistratura per riaffermare un diritto sacrosanto che è il diritto alla salute”. Lo ha detto a Start, su Sky TG24, il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, parlando dell’ordinanza di sgombero dei centri di accoglienza emanata dalla Regione. “Noi – ha aggiunto il governatore – non ci occupiamo di migranti, è una competenza del governo centrale e siamo d’accordo, ma io sono l’autorità sanitaria in Sicilia e sono soggetto attuatore dell’emergenza Covid. Ho il dovere di prendere atto che i luoghi dello Stato in cui il governo centrale ammassa centinaia di esseri umani sono al di fuori di ogni norma anti Covid”. “Il governo tace da 48 ore – ha detto ancora Musumeci – c’è silenzio assoluto”.

“Il governo centrale, che ha avuto notificato il provvedimento, non ha ritenuto di dover dare disposizioni alle forze dell’ordine e alle Prefetture per poter sgombrare i centri d’accoglienza in Sicilia, ma al tempo stesso entro le 48 ore non ha provveduto a impugnare l’ordinanza. Il che significa che ci troviamo davanti ad una palese omissione, perché le precedenti due ordinanze le Prefetture le avevano regolarmente osservate”. Lo ha detto a Start, su Sky TG24, il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, parlando dell’ordinanza di sgombero dei centri di accoglienza emanata dalla Regione. “Il mio – ha spiegato il governatore – non era un ultimatum. Un’ordinanza per avere effetto ha bisogno di una decorrenza: abbiamo dato 48 ore di tempo per poter liberare quei luoghi squallidi e poter ricollocare quegli esseri umani che ci sono dentro, circa 2000, in altre parti d’Italia o meglio ancora in Stati membri che in questo momento si girano dall’altra parte perché sembra che il problema dell’immigrazione debba riguardare soltanto la Sicilia”.

E infatti arriva la conferma che i 62 migranti positivi al Covid19, fino ad oggi ospitati all’hotspot di Pozzallo, sono stati trasferiti ad altra sede. Lo rende noto il sindaco, Roberto Ammatuna, sottolineando che l’operazione “è il il frutto di una collaborazione quotidiana, continua e riservata con il ministero dell’Interno e con la Prefettura di Ragusa che testimonia come soltanto la sinergia istituzionale può portare a risultati celeri”. “La mia preoccupazione, esternata in ogni occasione e con tutti i mezzi di comunicazione, è stata sempre indirizzata verso questo particolare aspetto del problema immigrazione – aggiunge il sindaco di Pozzallo – non certamente verso la politica dell’accoglienza, che continua ad essere una delle scelte etiche fondamentali per questa amministrazione”. “Per questo importante risultato – continua Ammatuna – intendo ringraziare il ministero dell’Interno, la Prefettura di Ragusa e quanti si sono spesi per raggiungerlo”. “Purtuttavia, tutto ciò non significa che non esistano problemi nella gestione dei flussi migratori – conclude il sindaco di Pozzallo – e ribadisco la necessità che il presidente Conte dia la massima priorità alla questione, coinvolgendo il governo nella sua interezza, prendendo visione diretta delle difficoltà esistenti nei comuni interessati dal fenomeno, magari ascoltando i sindaci e le autorità locali che hanno una visione diretta e completa del problema”.

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