Il Governo, attraverso il ministero per la Transizione ecologica, ha proclamato lo stato di pre allarme sulle forniture di gas all’Italia. Una decisione strettamente connessa alla guerra in corso in Ucraina e con il caro bollette, che da mesi sta stangando famiglie ed aziende, tra cui in Sicilia, la situazione rischia di precipitare anche se il Mite, in una nota, rassicura che c’è  al momento una copertura adeguata a coprire la domanda interna“.

Lo scenario descritto dal Mite

Il Mite offre un quadro piuttosto fosco, alla luce “dell’attuale stato di guerra presente tra la Federazione Russa e l’Ucraina” che si riverbera sull’approvvigionamento energetico, tenuto conto che “tale situazione insiste sul territorio attraverso cui passa gran parte delle forniture di gas naturale che approvvigionano il sistema italiano”. Peraltro, secondo il ministero per la Transizione ecologica, “il livello di pericolosità della minaccia alle forniture è sensibilmente maggiore rispetto a quanto previsto nelle analisi di rischio svolte in passato”

Stato di pre allarme

Per cu, il Mite, “sentito il Comitato Tecnico di Emergenza e Monitoraggio del sistema gas nazionale, dichiara lo stato di pre-allarme

Opzione Swift

Tra le ipotesi previste dai paesi Occidentali per colpire la Russia, c’è quella che prevede di tagliare fuori il paese di Putin dal sistema Swift, usato per chiudere ordini, scambi di valuta, vendite e acquisti. Se fosse adottata questa opzione, le conseguenze sulle forniture del gas sarebbero devastanti.

Caos economico

Secondo quanto indicato in un’analisi dell’AGI, “tagliare fuori Mosca da questa autostrada internazionale dei pagamenti bancari è una mossa molto pericolosa, perché significa isolarla, non permetterle di fare pagamenti ma anche di riceverli”.

Aziende legate alla Russia

Inoltre, “la Russia si impoverisce perché non può incassare soldi, ma anche gli altri -si legge nell’agenzia AGI – non possono pagarla e dunque non possono più acquistare gas e petrolio. Tante aziende occidentali, non potendo più ricevere pagamenti dalla Russia potrebbero andare morose. La minore offerta di gas e petrolio russo a sua volta potrebbe innescare forti rialzi dei prezzi riducendo fortemente il potere di acquisto delle famiglie e mettendo in difficoltà le aziende”.