L’abolizione del voto segreto è uno dei punti sui quali ieri il vertice di maggioranza  convocato dal Presidente della Regione ha trovato l’accordo. Un provvedimento sarà proposto all’Ars per modificare il regolamento d’aula e ridurre l’utilizzo a soli pochi casi di “coscienza” ovvero a votazioni su norma di carattere etico.

Serve la maggioranza qualificata

L’idea di giungere all’abolizione di un privilegio già abolito da tutti gli altri Parlamenti serpeggia da anni. Già nella scorsa legislatura il Presidente Musumeci puntava a questa abolizione. Ma per ottenere la modifica del regolamento d’aula serve la maggioranza qualificata ovvero la metà più uno di tutti i parlamentari contando anche gli eventuali assenti. In soldoni servono 36 sì quali che siano le presenza in aula al moment della votazione.

Un traguardo allora difficile (se non impossibile) ma oggi alla portata di questa maggioranza che, se s contano anche i voti di Sud Chiama Nord e de de presidenti (Galvagno e Schifani) può arrivare a 47  e che, comunque, senza presidenti e deluchiani arriva comunque a 42 e può dunque sopportare serenamente anche qualche assenza.

Il Pd non ci sta

Ma il Pd non ci sta a perdere lo strumento fin qui usato per fa implodere la maggioranza e sottolineare le tensioni interne bocciando norme su norme contando sui franchi tiratori che non  potrebbero più esistere a voto palese.

Lo dice chiaramente il capogruppo Michele Catanzaro che mette in campo un ossimoro: “Il centrodestra avrebbe ritrovato unità attorno ad alcuni punti, tra i quali l’abolizione del voto segreto e, stando alle indiscrezioni di stampa, la rimozione di Salvatore Iacolino dall’incarico ai vertici dell’assessorato alla Salute che gli era stato assegnato appena pochi giorni fa. Vedremo quanto durerà questa intesa. Quel che è certo è che se il presidente Schifani intende abolire il voto segreto, lo aspettiamo a Sala d’Ercole e lo diciamo fin d’ora: chiederemo che su questa proposta l’aula si esprima con voto segreto”.

D’accordo sulla rimozione di Iacolino

D’accordo, invece, sul siluramento di Iacolino la cui conferma alla direzione della pianificazione stregica in sanità avrebbe fatto esplodere la maggioranza: “Per quel che riguarda la possibile rimozione di Iacolino – aggiunge Catanzaro – avevamo detto fin dal primo momento che la sua nomina era inopportuna, anche alla luce dei rilievi della Corte dei conti. Ma è evidente che una sua eventuale rimozione sarebbe dettata solo da equilibri politici e interessi tutti interni al centrodestra. Insomma, ancora una volta invece di pensare a come garantire il diritto alla salute a tutti i siciliani, per il presidente Schifani la sanità è solo merce di scambio nei suoi giochi di potere”.