“Oggi si è verificato al personale dell’XI Reparto Mobile di Palermo il primo caso di positività tra gli operatori provenienti da Lampedusa e non sappiamo quanti altri colleghi, compresi quelli che hanno dato il cambio sul posto, abbiano avuto contatti con il collega risultato positivo al tampone”.

Lo dice Giovanni Assenzio segretario provinciale del sindacato di polizia Usip Palermo. “Troppi operatori delle forze dell’ordine sono a serio rischio contagio all’hotspot di Lampedusa – aggiunge Giovanni Assenzio – la questione migranti continua ad essere gestita nel modo sbagliato. Non è più possibile che il prezzo da pagare, per le inefficienze gestionali a livello politico, ricada sempre sulle forze dell’ordine. Adesso ci aspettiamo, che vengano messi in atto tutti i protocolli sanitari previsti per mettere in sicurezza ed evitare ulteriori contagi tra il personale operante in quel centro e tra i colleghi dell’XI Reparto Mobile di Palermo”.

E prosegue il sindacalista nella nota. “È indubbio che la gestione dei servizi di ordine pubblico presso l’hotspot di Lampedusa non sia cosa facile, infatti, a fronte di una capienza di circa 250 ospiti, oggi se ne registrano circa 1050 di migrannti che bivaccano all’interno del centro, dove operano circa sessanta operatori delle forze dell’ordine tra reparti inquadrati provenienti da altre realtà ed operatori della scientifica e della questura di Agrigento. Un numero spropositato rispetto alla possibilità della struttura di accoglienza, che conferma l’impossibilità a gestire tale gravosa situazione in sicurezza, rendendolo, in prima istanza, come un problema di ordine e sicurezza pubblica. L’Unione Sindacale Italiana Poliziotti (Usip) lo disse già lo scorso luglio che bisognava pensare ad una nuova strategia di accoglienza, per riuscire a contemperare il valore dell’accoglienza e a tutelare l’incolumità fisica di tutti gli operatori e dei migranti stessi”.

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