Stanno meglio i due cani accuditi dai volontari e prelevati nei giorni scorsi dalla Polizia Municipale di Palermo presso l’ex fabbrica del lievito del quartiere Arenella.
Dante e Beatrice, questi i nomi dati ai due poveri animali, presentano valori ematici non allienati e patologie della pelle ma le condizioni generali fanno ben sperare in una possibile ripresa delle condizioni di salute. Completato questo percorso, potrebbero andare in adozione.
Stamani, invece, i volontari dovrebbero richiedere al canile municipale gli altri quattro cani trovati all’interno dei locali dell’ex fabbrica. Quasi tutti i cani erano stati trovati legati a catena ed al chiuso di camere “blindate”, ossia anche loro bloccate da robuste catene. Le condizioni apparivano così precarie da fare riferire alla Polizia Municipale di vere e proprie sevizie. Si ignorano ancora i motivi di tale detenzione, anche se in molti hanno riferito di cani probabilmente utilizzati per “allenare” i Pit bull da combattimento.
L’Arenella, infatti, non è nuova ad interventi di questo tipo. Cani da lotta ed altri “misteriosamente” detenuti, sia nell’ex fabbrica del lievito che nella cava dismessa che si trova sotto il primo tornante della strada che conduce a Monte Pellegrino. Casi che sembrano ripetersi nel tempo e che hanno fatto registrare punte drammatiche come quella dello scorso 16 giugno, quando i locali abbandonati della fabbrica vennero raggiunti dall’incendio che si sviluppò proprio nelle falde di Monte Pellegrino e che avvolse, poi, tutto il complesso montuoso. Anche in quella circostanza, riferiscono i volontari, vi erano cani prigionieri.
Intanto, per Dante e Beatrice, si aprono nuove speranze di vita. Si spera che così sarà anche per gli altri quattro cani liberati nel corso del blitz della Polizia Municipale e dei volontari.
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