I dehors restano almeno per ora dove si trovano. Interviene il Comune di Palermo per dirimere la questione in assenza di regole sicure per commercianti. Gazebi e pedane potranno rimanere almeno fino a quando il Comune non siglerà un protocollo d’intesa con la Soprintendenza e non aggiornerà il proprio regolamento. Arriva così almeno una soluzione tampone per oltre trenta attività commerciali del centro che, nei mesi scorsi, si erano visti recapitare l’intimazione a smontare sedie, pedane, ombrelloni e tavolini per la mancanza di un parere della Soprintendenza. Si trattava infatti di installazioni temporanee in piazze storiche, accanto a monumenti o nei principali assi viari e per cui, quindi, servivano precisi requisiti, ma sulle quali la Soprintendenza in precedenza non si era mai espressa perché nessuno glielo aveva chiesto.

“Finalmente si dà un indirizzo certo, seppur temporaneo, sulla questione dehors nel centro storico, salvando così aziende e posti di lavoro, ma soprattutto dando la possibilità di godere a pieno della città a turisti, cittadini e giovani”. Lo afferma il presidente di Fipe Confcommercio Palermo Antonio Cottone che saluta come “una piacevole boccata d’ossigeno”.

“I dehors – aggiunge Cottone – rappresentano non soltanto un servizio, ma anche un elemento di attrattiva per turisti e cittadini e la loro rimozione non permette né possibilità di sviluppo né di progettualità. La soluzione temporanea di lasciare al loro posto i dehors già montati è sicuramente una buona notizia e la buona notizia diventa doppia visto che apprendiamo che il Comune ha intenzione di varare in tempi brevi il regolamento relativo. Non possiamo, però, non esprimere una certa apprensione per le modalità e i vincoli che saranno espressi in quella sede – prosegue Cottone – viste le proposte pregresse, basate più su posizioni slegate dal contesto reale ed attuale, piuttosto che su una visione di accoglienza, servizio e comunità. Inoltre non sono ancora chiari i termini e le condizioni per i nuovi dehors che sarà necessario stabilire per andare incontro alle nuove aperture di attività. Il nostro settore – sottolinea Cottone – ha una forte mobilità tra aperture e chiusure, cosa rara in un’economia stagnante come quella cittadina, riteniamo che il nostro settore sia uno dei pochi a determinare un segno positivo in termini di produttività e dunque meritiamo da parte delle istituzioni la giusta attenzione e il necessario sostegno”, conclude Cottone.

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