I “No Green Pass” tornano in piazza e lo fanno anche a Palermo, di fronte al teatro Massimo. Una manifestazione organizzata dalla FISI (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali) e sostenuta da chi si oppone all’obbligatorietà del possesso della certificazione verde per potere operare all’interno degli uffici pubblici e privati.

Gli aderenti alla protesta si sono dati così appuntamento alle 17:00 in piazza Verdi, luogo ormai divenuto ritrovo per coloro i quali si negano alla misura imposta dal Governo Draghi. Presenti diversi gruppi civici, nonchè la dirigenza cittadina del gruppo di Italexit, movimento fondato a livello nazionale dall’ex 5 Stelle Gianluigi Paragone.

Protesta pacifica, ma alcuni momenti di tensione

La protesta ripercorre nei contenuti quanto già proposto nel sit-in di sabato 2 ottobre, tenuto proprio in piazza Verdi. Oltre alla contrarietà alla certificazione verde, vi sono stati diversi interventi contro la campagna vaccinale e l’utilizzo della mascherina, visti dai presenti come strumenti dittatoriali. Non sono mancati poi gli attacchi politici, anche duri, a Mario Draghi e a Sergio Mattarella, fischiati ogni qual volta venivano pronunciati i loro nomi.

Fra una preghiera e un’altra, con relative citazioni evangeliche e cattoliche ad alcuni santi, gli animi si sono mantenuti calmi per gran parte del corteo, salvo qualche escalation di nervosismo di alcuni partecipanti all’evento. Fra questi, una signora che non ha granché gradito la presenza delle telecamere di BlogSicilia. Tanti gli interventi, alcuni con riferimenti poco velati al mondo del complottismo. Fra questi anche quello di Gandolfo Dominici, professore di Economia all’Università degli Studi di Palermo, finito nell’occhio del ciclone per aver associato una citazione di Enrico Letta ai campi di concentramento di Auschwitz.

Italexit: “Non c’è più democrazia”

Come già accennato, fra gli aderenti alla manifestazione vi era anche il gruppo regionale di Italexit. Ed è la coordinatrice regionale Vittoria Di Bella a spiegare le ragioni di tale sostegno. “Chiaramente noi, come Italexit, appoggiamo i lavoratori per la libertà di scelta – dichiara  – . Non è possibile vivere in questa dittatura. E’ impossibile che il lavoratore debba esibire una carta verde per entrare a lavoro. Qualsiasi sindacato si spenda a favore del lavoratore, noi li appoggeremo. Siamo per la libertà di scelta. Oggi, i nostri diritti risultano calpestati. Non c’è più democrazia. Rivendichiamo i nostri diritti e la Costituzione. Ricordiamoci che la Repubblica Italiana è fondata sul lavoro”.

Il professore No Pass: “Forza Nuova? Solo hooligans, ultrà”

Un concetto, quello della mancanza di libertà, ribadito anche dal professore di Economia all’Università degli Studi Palermo Gandolfo Dominici. Il docente si dice stupito del mancato impegno dell’associazionismo studentesco. “Nessuna associazione, attualmente, è contro il green pass. Sono tutte con il Governo, come la conferenza dei Rettori. Questa cosa è inquietante”. Presa di posizione che, da qualche allievo, vi è stata ma solo in forma anonima. Fatto che il professore si spiega così. “Si respira un clima pesante all’Università. I ragazzi hanno paura di ripercussioni. Basta guardare cosa è successo quando ho proposto i tamponi gratuiti per tutti. E’ come se avessi bestemmiato”.

Dominici guarda anche a quanto sta avvenendo a livello nazionale, ribadendo la propria stima per chi sta scioperado.”Io spero che oggi venga più gente del solito, visto il movimento in tutta Italia, non solo i grandissimi portuali di Trieste, il cui modo di fare è quello che avrei auspicato in tutti i settori, a partire dalla protesta dei sanitari. Lì bisognava già muoversi”. Sulla possibilità di infiltrazioni, il docente si dice ottimista. “Da quello che sto vedendo, non ce ne sono. Certo, il discorso delle infiltrazioni riguarda il servizio d’ordine. Queste manifestazioni non hanno un grande apparato gestionale. Qualora succedesse qualcosa, è chiaro che non dipende da noi”.

Non manca un riferimento a quanto avvenuto a Roma, con particolare riferimento all’assalto alla Cgil. “E’ un fascismo da hooligan, da ultrà. Il fascismo vero, quello di 90 anni fà, aveva il potere. Questi sono solo degli ultrà che fanno determinate cose. A Roma ci sono stati fatti ben più gravi. Quando dei poliziotti, massacrano a botte, in cinque, o danno manganellate a gente che cammina per strada, quello è reato di tortura. Il danneggiamento è un fatto penale, che sicuramente va punito. Ma la tortura alle persone è molto più grave. E io critico i media, perchè hanno enfatizzato quello e non quello che ha visto coinvolte le forze dell’ordine”.

 

 

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