Torna il Vinitaly 2022 di Verona che è stato presentato ieri a Palermo alla presenza del direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani e l’Assessore regionale Toni Scilla. La 54° edizione del Vinitaly di Verona è in programma dal 10 al 13 aprile 2022, dopo due anni di fermo per l’emergenza sanitaria.
Il Vinitaly dopo due anni di stop
Riparte Vinitaly, e dopo due anni di fermo imposto dalla pandemia, catalizza a Verona dal 10 al 13 aprile, 4.400 aziende da 19 Paesi che, in questa vetrina internazionale con salde radici nella città di Giulietta, portano in degustazione 17mila etichette di vino. “Sarà un Vinitaly – dice l’assessore Scilla – che trova tanti buoni motivi per essere celebrato con fiducia – e la fiducia è un sentimento che non si trova a buon mercato, si costruisce giorno dopo giorno”.
Vinitaly della ripartenza
“Si tratterà del Vinitaly del ritorno alla vita, quello della ripartenza, assume un valore ancora più significativo per la Sicilia che torna a testa alta con le sue istituzioni rappresentative e nella pienezza delle responsabilità attribuite a questo nostro Assessorato – a Verona, con il rango e il ruolo dovuto al vino siciliano, ai suoi territori di pregio, a quel sistema di uomini e donne – di piccole e medie imprese ma anche di grandi marchi conosciuti – che costituiscono il vertice della piramide qualitativa del sistema agro alimentare siciliano nel suo complesso”.
Il vino siciliano vince se fa squadra
Secondo Scilla, “il vino siciliano vince quando fa squadra e questo è una componente fondamentale della strategia che tutti insieme – come in un coro ricco di tante voci, anche soliste, ma che insieme raggiungono il risultato della coralità, dell’armonia e della bellezza. Innanzitutto il vino siciliano è bello”.
Top buyera da 50 paesi
I brindisi non mancheranno al Vinitaly, ma anche l’emozione, espressa dai vertici di Veronafiere Spa alla presentazione a Roma della 54/a edizione del Salone Internazionale dei vini e distillati, con i contemporanei saloni espositivi “Sol&Agrifood” e Enolitech. I top buyer, quelli che fanno il mercato enoico, provenienti da 50 Paesi già accreditati sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America. “Oggi, questo incontro con la stampa assume un valore diverso dal solito – ha continuato Scilla ieri a Palermo. La stretta di mano conVeronafier e, il suo Direttore Generale e l’intero organismo che lo dirige, non solo sana un pregresso che stava diventando un peso gravoso in termini di reputazione e credibilità delle nostre istituzioni, ma rischiava di compromettere anni di costruzione e di lavoro. Noi con spirito costruttivo abbia cambiato il verso”.
Patto con Veronafiere
Dal 10 al 13 aprile dunque anche i vini della Sicilia saranno protagonisti al Vinitaly di Verona, con aziende produttrici e consorzi: tantissime le etichette, altrettanti i banchi d’assaggio. E poi degustazioni legate al territorio e molto altro. “Con Veronafiere – ha detto inoltre l’assessore siciliano – intendiamo lavorare configurando una serie di sinergie di programmazione e intervento che devono ripondere ad un solo criterio: deve servire ad accrescere il valore dei nostri vini, delle nostre uve, migliorarne la comunicazione strategica sui mercati più competitivi, rendere il più ampio possibile il raggio di azione e di inclusione verso le politiche della sostenibilità ambientale ma anche economica e sociale del nostro produrre uve e vini di qualità, in grado di competere e di affermarsi innanzitutto con l’identità dei territori di riferimento, le nostre varietà di punta e di successo, ma anche quelle meno conosciute e più di nicchia”.
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