Ci sono i grandi jazzisti e poi ci sono i miti, i veri e propri padri del genere. Uno di loro è Dave Brubeck, che con il suo west coast jazz, diventa straordinario divulgatore del jazz e per questo spesso criticato da chi amava pensare ad un genere esclusivamente afroamericano, puro e incontaminato. Dave è stato un precursore di quello che oggi chiameremo contaminazione tra gli stili e sonorità diverse, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio. Formidabile pianista e compositore, è divenuto la storia del piano jazz. Sarà dedicato proprio a lui il concerto, unica tappa in Italia, in programma il 17 febbraio al Real Teatro Santa Cecilia, con doppio turno, ore 20.30 e 22.15, inserito nella stagione concertistica della Fondazione The Brass Group 2018.

Un’esibizione che vede protagonisti il figlio del leggendario musicista, Darius Brubeck con il suo quartetto composto oltre che da lui al piano, da Dave O’Higgins sax, Matt Didley bass, Wesley Gibbens drums, che presenteranno composizioni originali del repertorio del padre fino a giungere al famosissimo “Take Five”. Darius Brubeck ha sicuramente una storia alle spalle di grande musica, figlio d’arte, in tournée in tutto il mondo, oltre ad essere compositore ed autore, è anche professore universitario, e gira in concerto anche con i fratelli Chris e Dan. Memoria storica dunque tra le note di composizioni del padre, il pubblico presente sarà allietato in un concerto unico. Ricordiamo, infatti, che nel 1954 Brubeck diventò il primo musicista jazz dopo Louis Armstrong ad apparire sulla copertina di Time.