Arriva in Commissione Antimafia all’Ars il caso Maiorana. Rossella Accardo, madre di Marco e Stefano Maiorana e già moglie dell’imprenditore Antonio Maiorana è stata ascoltata in audizione dai componenti della commissione parlamentare regionale, presieduta da Antonello Cracolici.
Antonio Maiorana e suo figlio Stefano sono scomparsi il 3 agosto di 18 anni fa. La vicenda ruota attorno ad affari, politica e mafia e non ha mai avuto un riscontro processuale, se non con le due archiviazioni da parte della Procura della Repubblica di Palermo. Rossella Accardo, che ha perso anche suo figlio Marco (morto suicida nel 2009, sotto la pressione del dramma causato dalla scomparsa del padre e del fratello), ha creato una Fondazione ed adesso chiede verità e giustizia.
Accardo, “La Commissione Antimafia potrà ascoltare chi sa e non parla”
“Adesso la Commissione Antimafia potrà ascoltare chi sa e non parla. Serve accelerazione delle indagini, perché 18 anni sono un tempo ragguardevole. Confido che da qui a poco la Commissione antimafia possa contribuire a far sì che la Procura di Palermo riapra un fascicolo d’inchiesta.”, ha spiegato Rossella Accardo, che ha anche ricordato che il prossimo 11 maggio la Fondazione Marco e Stefano Maiorana sarà in piazza a Isola delle Femmine, per portare avanti la richiesta di verità e giustizia. Sullo sfondo della vicenda si staglia in controluce anche la figura di Matteo Messina Denaro. Il suo nome, insieme a quello di Salvatore Lo Piccolo, compare tra le righe dell’inchiesta archiviata per ben due volte dalla Procura di Palermo.
L’obiettivo,dunque, è far riaprire quel fascicolo giudiziario. Adesso la commissione antimafia inizierà a lavorare sul dossier consegnato dall’avvocato Giacomo Frazzitta e sentirà i potenziali testimoni di una storia dai contorni ancora misteriosi.
Frazzitta, “Da Commissione regionale antimafia grande attenzione al caso”
Per l’avvocato Giacomo Frazzitta, l’incontro in Commissione Antimafia è stato positivo: “Abbiamo ricevuto grande attenzione. Ci siamo confrontati con interlocutori molto preparati che ci hanno rivolto domande precise e pertinenti. La Commissione ha analizzato a fondo i nostri atti e sono convinto che il loro lavoro continuerà. La speranza, dunque, è che grazie all’impulso dell’organismo parlamentare possano emergere elementi da convincere la Procura di Palermo a riaprire le indagini”.






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