Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede giurisdizionale, ha accolto il ricorso presentato dalla Prefetto di Palermo Antonella De Miro in merito alla sospensiva all’interdittiva antimafia alla Mirto srl di San Cipirello (Pa).

L’ordinanza è stata emessa dopo la camera di consiglio del 21 aprile 2020, che si è svolta in remoto in video conferenza.

Il collegio dei giudici amministrativi ha accolto il ricorso presentato dall’avvocatura dello Stato, in riforma dell’ordinanza impugnata, respingendo l’istanza cautelare proposta in primo grado.

Il Cga è entrato anche nel merito della questione relativa all’interdittiva antimafia inflitta alla ditta di San Cipirello, confermando, di fatto, quanto sostenuto nella relazione prefettizia che ha portato allo scioglimento del Comune in provincia di Palermo.

Le circostanze dalla relazione della Prefettura che hanno portato allo scioglimento de Comune di San Cipirello, inoltre, hanno indotto i giudici del Cga a escludere il carattere del tutto episodico dei contatti tra i due operatori economici.

Secondo il collegio presieduto da Claudio Contessa, “appare rilevante – come si legge nell’ordinanza – che il rappresentante della società non sia stato, riconosciuto vittima di mafia, ma avrebbe solo avuto accesso al Fondo di rotazione per avere ottenuto dall’Autorità Giudiziaria una pronuncia di natura risarcitoria prevista a seguito di costituzione di parte civile nei processi nei confronti di soggetti imputati di reati di mafia”.

Secondo i giudici che hanno accolto il ricorso della prefettura, confermando di fatto l’interdittiva antimafia alla ditta, vi sarebbe la necessità di garantire la correttezza e la libertà del mercato dei pubblici appalti.

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