Il senso dell’umanità passa anche dalla dignità della morte. E per dignità s’intende il rispetto di chi non c’è più e del dolore di chi ne piange la scomparsa. Nel 2020, straziato dai tanti decessi quotidiani per colpa pure del Covid-19, tali concetti dovrebbero essere la normalità. A Palermo, però, al cimitero dei Rotoli, da tanto tempo va di scena un orrore che va di pari passo con la vergogna.

Massimo Minutella, accompagnato dal consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli, ha mostrato con triste stupore e genuino risentimento, le salme accatastate in tutti i posti dov’è possibile, persino in un parcheggio. Il motivo formale? Non ci sono posti. Quello sostanziale? La politica dei vivi che non ha saputo colpevolmente prendersi cura dei morti.

Il servizio è un forte pugno allo stomaco, da cui emerge la rabbia per tutte quelle memorie calpestate e per i familiari che non hanno il diritto neanche di piangere i propri cari così come la dignità vorrebbe.

Non sembra esserci spazio per la speranza. Eppure, chissà: magari quest’ulteriore schiaffo riuscirà a spronare ‘chi di competenza’, messo davanti all’orrore che sta facendo eco sui social media, per permettere a quei morti di essere ricordati con una foto, con un fiore, con il loro nome da chi li ha voluti bene quando erano tra noi.

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