Lo shopping di Natale entra nel vivo ma le celebrazioni per le feste, quest’anno, saranno offuscate dall’emergenza Covid, che riflette anche sugli acquisti: due consumatori su tre sono intenzionati a spendere meno dello scorso anno, con una riduzione stimata della spesa complessiva di Natale di -4,7 miliardi euro (-20,6% sul 2019). Una spending review a cui non sfuggono nemmeno i regali, per i quali il budget si restringe di -1,3 miliardi (-17,9% sul 2019).

I dati emergono dalle elaborazioni condotte dall’Ufficio Economico Confesercenti sulla base del consueto sondaggio condotto da SWG per Confesercenti. Uno studio nazionale con rilevazioni su 7 regioni italiane compresa la Sicilia. Qui il 59 per cento degli intervistati dichiara che spenderà meno dello scorso anno.

Nell’Isola il 31% delle famiglie intervistate dichiara di aver ridotto i consumi durante l’anno; il 16% (+3% rispetto alla media nazionale) segnala di arrivare a fine mese solo tirando la cinghia ed un ulteriore 3% di non arrivarci affatto. E il futuro preoccupa: in particolare la prospettiva di una prosecuzione della pandemia Covid-19 anche nel 2021, segnalata dal 59% degli intervistati. Cresce anche la paura per la tenuta della situazione economica dell’Italia, segnalata dal 37% dei siciliani. Una quota che supera anche quella relativa al timore per le prospettive economiche personali e della famiglia, espressa da un siciliano su 4 – il 25% -, poco meno di chi dice di aver già dovuto ridurre i consumi durante gli ultimi dodici mesi (31%). E di fronte a pandemia e crisi economica, le altre preoccupazioni si fanno meno pressanti, qualcuna passa addirittura in secondo piano.

Quest’anno il 59% dei siciliani progetta di spendere meno dello scorso anno per i regali e gli acquisti di Natale, mentre solo il 3% prevede di aumentare il budget. Quasi tutte le voci di spesa vengono riviste al ribasso: la percentuale di siciliani che comprerà per sé, per la propria famiglia o per fare un regalo prodotti enogastronomici cala al 38% (lo scorso anno la media italiana era al 70%). In cima agli acquisti – indicati dal 42% degli intervistati siciliani – c’è l’abbigliamento. Al terzo posto dopo la gastronomia, i libri – 35% – e a seguire, la spesa per i giocattoli (29% contro una media nazionale del 27%).

Il 42% di siciliani che ha già iniziato a comprare i doni da mettere sotto l’albero, lo ha fatto soprattutto online. Con le riaperture, i negozi puntano ad invertire la tendenza nonostante il contesto difficile, scommettendo sul servizio, sulla tradizione e anche sulla spinta del cashback, che nei primi giorni di applicazione ha generato un aumento delle vendite: un aiuto imprevisto per la rete dei negozi.

Pesa la chiusura dei negozi di centri e gallerie commerciali nei giorni prefestivi e festivi. Per questo, Confesercenti  ha presentato ricorso al Tar contro il provvedimento.