«Il flusso di denaro così costante, continuo, anche privo di controlli, di attenzione e di vigilanza, com’è il fatturato che produce lo smaltimento di rifiuti in Sicilia, è un business più prezioso della coltivazione del papavero da oppio. Qualche mesa fa, nella discarica di Lentini, una delle più grandi della Sicilia, hanno trovato, seppelliti in mezzo ai rifiuti, bidoni con milioni di euro pronti ad essere usati per pagare le mazzate. Mi sembra normale che la criminalità organizzata abbia attenzione e a cuore la sorte dei rifiuti in Sicilia».
Così Claudio Fava, deputato regionale e presidente della commissione antimafia, ospite di Casa Minutella, il talk show condotto da Massimo Minutella, andato in onda in diretta su BlogSicilia.it.
A proposito dell’emergenza rifiuti a Palermo e nei dintorni, Fava ha detto: «Bisogna lavorare il rifiuto a monte e tramite impiantistica pubblica. Così nelle discariche non arriva il rifiuto che non si può smaltire. Oggi, infatti, ci troviamo in una situazione in cui non sapremo come smaltire il rifiuto differenziato. Se non hai impianti che lo lavorano, sei costretto a portarlo in discarica, uno dei business più ricchi dell’Italia meridionale. Bisogna insistere in un sistema di piattaforma dove si possono lavorare i rifiuti a monte e così salta questo business».
Covid-19 e criminalità organizzata. Il presidente della Commissione antimafia ha spiegato: «Le mafie sono pronte a intercettare i momenti di fragilità del sistema sul piano finanziario ed economico perché hanno cash. Sono capaci di farlo insieme ad ‘offerte che non si possono rifituare. L’usura, poi, è in crescita. E ci sono attività che chiudono ma poi aprono con altre mani. Ci vuole un controllo più militare del territorio e delle risorse. Anche se, in Sicilia, le forze dell’ordine stanno facendo un ottimo lavoro. Ricordo che siamo in attesa di molti investimenti in ambito europeo. Tutto questo è appetibile ma l’appetito non è solo dei mafiosi ma anche degli avidi, dei corrotti e degli impensabili professioisti del settore della Sanità».
Claudio Fava candidato alla presidenza della Regione Siciliana? «Non è un hobby. Ho dato la mia disponibilità. Ho spiegato che il giochino ‘mi candido a prescindere’ serve solo per perdere. Siamo di fronte a un’occasione storica. Bisogna mettere insieme le anime riformiste – il centrosinistra è ormai un’espressione triste – con un’autonomia di pensiero e di azione e con una candidatura che le rappresenti tutte: una scelta adulta da fare per affrontare il centrodestra. Se ci sono le condizioni, sono pronto a fare la mia parte ma non per assecondare il proprio ego. In questo caso non è il primo dei miei pensieri».
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