Loredana Graziano, la donna accusata di avere avvelenato il marito, voleva avere un figlio. Aveva cercato di averlo con il marito Sebastiano Rosella Musico e anche con l’amante con il quale tra i mesi di luglio del 2018 e i primi mesi del 2019 si era fatta visitare da un ginecologo di Bagheria per sottoporsi ad una terapia per potere coronare il suo sogno.

Neppure con l’amante riuscirà ad avere un figlio e così inizia una nuova relazione con un terzo uomo con quale riesce finalmente a restare incinta. Questa nuovo amore fa scatenare la rabbia dell’amante che cerca in ogni modo di riconquistare la donna.

L’uomo era entrato nella vita di Loredana nel 2017. I rapporti sentimentali con il marito, pizzaiolo a Termini Imerese erano ormai a pezzi. La donna parlava con l’amante e lamentava l’assoluta mancanza di attenzioni da parte del marito. La donna si lamentava del cambiamento di Sebastiano riguardo i rapporti sessuali e del sostanziale disinteresse nei suoi  confronti che era sempre stanco e pensava al lavoro. E’ quanto hanno accertato i carabinieri dalle conversazioni trovate nei telefoni degli indagati.

Passavano molto tempo insieme anche perché dopo l’alluvione e la tragedia di Casteldaccia l’amante aveva perso la casa e Loredana e il marito gli avevano affittato una casa in campagna a Termini Imerese.

L’amante da tempo era di casa e trascorreva molto tempo con i due coniugi. Da qui, secondo quanto hanno accertato i carabinieri, coordinati dalla procura, era nata la volontà di uccidere il marito per rifarsi una nuova vita e avere il figlio tanto atteso.

Così un mese prima della morte del marito Sebastiano, Loredana avrebbe cominciato a dare di nascosto sciolto nell’acqua il Coumadin, medicinale anticoagulante che era stato prescritto ad una zia della donna.

Il medicinale lo compra lei, lo fa comprare all’amante. I carabinieri lo scoprono perché attraverso l’azienda sanitaria di Palermo riescono a risalire alle ricette e a tutti gli scatoli di di medicinali acquistati. Prende la pillola e la diluisce nell’acqua. Il sovradosaggio del medicinale provoca nell’uomo uno stato di malessere.

Fino al 22 gennaio del 2019 quando l’uomo muore. Loredana, con l’amante e un’amica vanno a Palermo per una lezione di canto. Poco prima di uscire la donna avrebbe dato qualcosa al marito.

Secondo l’accusa il veleno preso nel magazzino del padre della donna che usa il cianuro per uccidere le erbe infestanti. E’ stata la stessa donna che lo ha raccontato nel mese di marzo all’amante. Prima  di uscire da casa il 22 gennaio la donna avrebbe dato qualcosa al marito. Mentre scendeva le scale ha sentito il tonfo del corpo che cadeva. E’ salita in macchina ed è andata via.

E’ l’amante per  cercare di tornare insieme quando il rapporto si era esaurito che glielo diceva sempre.

“Ti sto dicendo che tu mi hai buttato nell’immondizia a me – come si legge nei messaggi whatsapp trovati nel telefono dell’amante dai carabinieri – Io sono cambiato, tu hai fatto hai ammazzato a tuo marito, lo hai avvelenato, lo hai fatto, lo hai detto e ora mi hai buttato nell’immondizia. No, stai giocando con i miei sentimenti. Lo sai che hai fatto ? Che eri in pizzeria, eri incatenata e tutte queste cose non le potevi fare, oh. E quel povero Cristo (si riferisce a Sebastiano Rosella Musico che lo hai avvelenato”.

La vigilia di Natale del 2019 la donna, dopo diverse denunce, si presenta dai carabinieri e denuncia l’uomo per stalking. L’amante viene arrestato, ma durante l’udienza racconta che ha cose importanti da riferire sulla fine del marito di Loredana. Consegna schede e telefoni per confermare le sue accuse. Nelle memorie ci sono conversazioni, messaggi che inchiodano la donna.

Adesso i familiari del pizzaiolo, assistiti dall’avvocato Salvatore Sansone vogliono giustizia.

 

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