I familiari non hanno mai creduto alla morte per infarto. Il pizzaiolo di Termini Imerese Sebastiano Rosella Musico, 40 anni, era uno sportivo e godeva di ottima salute. Il decesso era avvenuto tra forti spasmi e dolori lancinanti. Secondo la perizia tossicologica depositata dal consulente catanese Alfredo Andrea Malerba nominato dal pm Alessandro Macaluso nel corpo del ristoratore c’era cianuro. Una tipo di veleno non facile reperire in commercio.

Dunque non un infarto, ma un omicidio. Accusata del delitto la moglie Loredana Graziano di 35 anni. La donna è stata arrestata per omicidio volontario dai carabinieri della compagnia di Termini Imerese. La svolta su questo delitto è arrivata in modo sorprendente. Il piazzaiolo è morto a gennaio del 2019. Sarebbe morto per infarto. Ma nel paese in provincia di Palermo comincia a serpeggiare il sospetto che ci sia dietro una macabra storia di amore e morte.

Un anno dopo, la vigilia di Natale, un uomo viene arrestato per stalking. Si tratta dell’amante. A denunciarlo è la donna con cui ha una relazione da tempo, la quale racconta di essere perseguitata dall’uomo che non si rassegna alla fine della relazione. L’uomo racconta ai militari che nulla di quello che dice la donna sia vero. Anzi racconta ai carabinieri che la donna è pericolosa tanto che potrebbe avere ucciso il marito. Secondo il racconto dell’uomo lo avrebbe avvelenato.

A febbraio del 2020 la procura diretta da Ambrogio Cartosio apre un’inchiesta e fa riesumare la salma. Il corpo viene portato al cimitero di Sant’Orsola. Ci sono i periti del pm e quello nominato dalla moglie il professore Paolo Procaccianti. La donna è assistita dall’avvocato Vincenzo Lo Re. La famiglia del pizzaiolo dall’avvocato Salvatore Sansone.

Dall’autopsia viene fuori che ad ucciderlo sarebbe stato il cianuro. Prima la donna avrebbe somministrato al marito un farmaco anti coagulante con effetti tossici in caso di sovradosaggio. Non avendo ottenuto il risultato, avrebbe adottato la soluzione finale: una dose di cianuro avrebbe ucciso il marito.

Il movente sarebbe legato all’insofferenza verso la vita coniugale e la volontà di iniziare una nuova relazione con il suo amante. La donna è incinta al terzo mese. I familiari della donna hanno presentato ai carabinieri un certificato medico. La donna è stata portata lo stesso in carcere. Il suo avvocato ha presentato istanza di scarcerazione. I familiari del pizzaiolo aveva notato nella moglie atteggiamenti di scarsa compassione per quanto successo già all’indomani del funerale. Per questo avevano chiesto e non ottenuto che la salma non fosse più inumata nella tomba dei Graziano. “Già da domani – dice l’avvocato Sansone – chiederemo che il corpo della vittima venga spostato dalla tomba della famiglia Graziano in quella della famiglia Rosella Musico. La richiesta di spostamento era stata avanzata già da un anno ma non ebbe seguito”.

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