Cosa disse veramente Matteo Tutino, se qualcosa disse, su Lucia Borsellino? E’ la domanda principe a cui dovrà rispondere il processo per calunnia e diffusione di notizie false verso il quale si avviano i giornalisti de l’Espresso che hanno scritto la ormai famigerata frase  poi smentita dalla procura “Lucia Borsellino deve saltare come suo padre”.

La Procura ha, infatti, chiuso le indagini sui collaboratori de L’Espresso Piero Messina e Maurizio Zoppi, e si prepara a chiedere il rinvio a giudizio dopo le controdeduzioni della difesa. Ciò dopo che il Gip aveva rigettato la richiesta di giudizio immediato avanzata sempre dalla Procura, disponendo accertamenti più approfonditi e supponendo, dunque, che non v’è certezza sulla frase incriminata.

Il medico protagonista di questa fantomatica intercettazione, Matteo Tutino. accusato di falso, truffa e peculato, ha parlato a lungo al telefono con molti personaggi sempre intercettato e sono numerose le registrazioni che lo riguardano che si trovano nell’indagine a suo carico ma sarebbero tante anche le intercettazioni penalmente non rilevanti che la difesa di Messina e Zoppi chiede non vengano distrutte perché rilevanti in questo procedimento.