Rosario Livatino, assassinato dalla Stidda, potrebbe essere il primo magistrato a essere proclamato beato. Se ne parlerà a Palermo, il prossimo 2 maggio, ore 18, nel corso di una conferenza sul tema “Rosario Livatino e la legge dell’amore”, presso la Parrocchia Sacro Cuore di Gesù, nel quartiere Noce.L’incontro-testimonianza vedrà, tra gli altri, la partecipazione di don Giuseppe Livatino, postulatore della causa di canonizzazione, e di Enzo Gallo, cugino del magistrato ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990.

Definito “martire della giustizia e indirettamente della fede” da Giovanni Paolo II, fu proprio dopo l’incontro con i genitori del magistrato canicattinese che, il 9 maggio 1993, Papa Wojtyla pronunciò l’ormai famoso anatema contro la mafia nella Valle dei Templi di Agrigento.

Lo scorso 3 ottobre, ad Agrigento, alla presenza dell’arcivescovo Francesco Montenegro, si è svolta la cerimonia di chiusura della fase diocesana della causa di canonizzazione di Rosario Livatino. I documenti e le testimonianze di circa 4.000 pagine, sono stati inviati a Roma per il necessario esame della Congregazione delle cause dei santi. Tra le 45 testimonianze raccolte spiccano quella di Gaetano Puzzangaro, uno dei killer del magistrato, e delle due donne che sarebbero guarite dalla leucemia.

L’evento del prossimo 2 maggio è organizzato dal Movimento Giovanile Francescano di Sicilia, nell’ambito del Chiosco Teologico, con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Palermo, del Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile, della Postulazione della causa di canonizzazione di Rosario Livatino e dell’Associazione Amici del Giudice Rosario Livatino.

Articoli correlati