“Avremmo preferito che la campagna per le primarie finisse con il voto nei gazebo, cosí non è stato e mi dispiace perché il Pd è nato con le primarie”.

Parla Davide Faraone neo segretario del Pd in Sicilia, che oggi ha simbolicamente riaperto la sede del partito di via Bentivegna, chiusa da mesi. Lo fa all’indomani della polemica sulla sua elezione senza ricorso alle urne.

“Ho rifiutato la logica dei caminetti e dei salotti. Ci avevano proposto un accordo fittizio, nel chiuso di una stanza. Non abbiamo chiesto a nessuno degli esponenti nazionali a supportare la mia campagna nelle primarie. Abbiamo visto in Sicilia Andrea Orlando e Dario Franceschini – ha aggiunto Faraone – Qua non vedrete nessun big nazionale”.

“Dobbiamo tenere unita la comunità del Pd ed anzi aprirci per allargare la platea di quanti – ha affermato – non si sentono rappresentati da questo governo di leghisti e grillini. E’ nostra intenzione piuttosto valorizzare le donne e non capiterà di avere un organismo con una donna in meno rispetto a un uomo”.

“Abbiamo bisogno di ripartire, di un partito che ha bisogno di essere rimesso in piedi, abbiamo preso una batosta il 4 marzo e qualcuno forse non se ne è accorto – ha aggiunto Faraone – abbiamo bisogno di dare segnali di rottura e la mia candidatura è stata controcorrente. La politica deve tornare ad occuparsi del territorio, dei luoghi dove siamo nati. Dobbiamo ricostruire le condizioni affinché il Pd torni a vincere, ci sono le energie per farlo e lo dobbiamo fare ripartendo dalla base e senza polemiche”, ha detto Faraone.