Decathlon non aprirà a Palermo. La notizia è stata ufficializzata ieri dopo che gli uffici del Suap hanno disposto lo stop alla pratica per l’ottenimento del permesso di costruire “per incompatibilità urbanistica”. Il megastore del colosso di articoli sportivi avrebbe dovuto sorgere nell’ex stabilimento Coca Cola, a Partanna Mondello.

Il Comune ha fatto sapere che la destinazione urbanistica dell’area, classificata come D1, la rende incompatibile con attività che non siano esclusivamente “industriali, artigianali e simili”.

Il “no” del Comune a Decathlon ha suscitato un vespaio di polemiche. Ammonta a 20 milioni di euro l’investimento che l’azienda avrebbe voluto fare in città, circa un centinaio le assunzioni in previsione senza contare la grande attesa degli sportivi e dei giovani che avrebbero certamente usufruito della nuova realtà commerciale.

Il dibattito, sempre più infiammato, ha ovviamente raggiunto Palazzo delle Aquile dove critiche al sindaco Orlando e alla sua amministrazione sono piovute tanto dall’opposizione quanto dalla stessa maggioranza che lo sostiene. Soprattutto perché, la risposta negativa a Decathlon sarebbe arrivata dopo ben due anni dalla richiesta di costruzione, un tempo lunghissimo che è sembrato a tanti l’ennesima dimostrazione che le pastoie della burocrazia bloccano piani di investimento e di sviluppo.

Ed è proprio sui fatidici ‘due anni’ che il Comune non ci sta. Ad intervenire è l’assessore alle Attività economiche Leopoldo Piampiano che racconta una vicenda abbastanza diversa: “Sul rigetto di un permesso presentato da una ditta locale asseritamente per l’apertura di un punto vendita della società “Decathlon” sono circolate in queste giorni notizie sensazionalistiche che in larghissima parte se non del tutto sono completamente destituite di fondamento. In particolare, e spiace sottolineare la leggerezza con cui alcune affermazioni gravemente lesive dell’immagine della città sono state diffuse, quella relativa ai presunti “due anni” necessari per l’esame della pratica.
Il rigetto dell’istanza è infatti del 20 maggio e l’istanza del 25 febbraio 2020. 85 giorni sono diventati, in un poco accurato racconto giornalistico oltre 700!!”.

I dati che fornisce l’assessore, sono relativi alla pratica n. 165142 della società R.A. spa, depositata tramite il portale telematico Super@ del Comune appunto il 25 febbraio scorso.

“È vero che in passato la stessa società aveva presentato altre domande – chiarisce l’Assessore – ma è altrettanto vero che la stessa società le aveva autonomamente ritirate o, nel penultimo caso risalente al 18 novembre 2019, non aveva adempiuto alle richieste di integrazione documentale e alle richieste di chiarimenti formulate dall’Amministrazione, tanto che si è dovuto procedere al diniego per mancato riscontro alle domande del SUAP”.

Dunque la ricostruzione della vicenda parla di una prima istanza avanzata sì due anni fa ma poi ritirata dallo stesso richiedente e ripresentata. Di fatto la domanda è stata, infine, ritirata con rinuncia formale il 24 gennaio di quest’anno e poi reiterata il 19 febbraio e formalizzata il 25. Il diniego è del 20 maggio dunque tre mesi dopo la presentazione dell’ultima istanza. Tre mesi durante i quali, incidentalmente, si è verificato anche il lockdown dovuto all’emergenza covid19.

Chiariti questi passaggi il sindaco porge una mano all’azienda “Apprendiamo adesso – afferma il sindaco Orlando – che la società Decathlon ha confermato il proprio interesse ad avviare la propria attività commerciale nella nostra città, fatto questo che non può che essere visto di buon occhio dall’amministrazione, ma così come detto già ieri, è fondamentale che tutti, in uno spirito di collaborazione, abbiano chiaro il quadro normativo entro cui le proposte possono essere valutate per realizzare il bene della nostra comunità anche sotto il profilo dello sviluppo economico ed occupazionale”.

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