Greenpeace ritiene fuorviante e insoddisfacente la nota diffusa ieri dal Comune di Palermo, riguardante le misure che l’amministrazione intende adottare in risposta ai problemi di inquinamento atmosferico segnalati dall’associazione.

“L’inquinante che abbiamo monitorato, e rispetto al quale abbiamo chiesto al sindaco Orlando urgenti provvedimenti, non è il PM10 cui si riferisce la nota del Comune, ma il biossido di azoto (NO2), un gas tipico delle emissioni dei motori diesel, responsabile in Italia del maggior numero di morti premature in Europa: oltre 17 mila l’anno”, dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Trasporti di Greenpeace. “Ne abbiamo misurato le concentrazioni nei pressi delle scuole primarie e dell’infanzia perché gli effetti patogeni di quel gas sono maggiori sulla popolazione minorile, come documentato ampiamente dalla letteratura scientifica”.

I rilevamenti effettuati da Greenpeace rendono risultati in linea con i monitoraggi di lungo periodo di Arpa, che segnalano come Palermo, tra le città più popolose in Italia, mostri negli ultimi anni concentrazioni di NO2 inferiori solo a quelle di Torino, Roma e Milano e, dal 2008 al 2016, costantemente sopra il limite di legge di concentrazione media annua.

L’organizzazione ambientalista ricorda che il biossido di azoto è classificato tra le sostanze certamente cancerogene: i suoi effetti patogeni sono principalmente a carico delle vie respiratorie, del sistema sanguigno, delle funzioni cardiache. Una prolungata esposizione a questo gas può causare attacchi cardiaci, ictus, trombi arteriosi o venosi, innalzamento della pressione. È dimostrata la correlazione tra esposizione prolungata ad alte concentrazioni di NO2 e diabete. È particolarmente nocivo sui bambini, causando infezioni alle vie respiratorie, asma, polmoniti, ritardo nello sviluppo del sistema nervoso e dei processi cognitivi, mancato sviluppo polmonare. L’esposizione al NO2 è causa inoltre di nascite precoci e sottopeso; per le donne in gravidanza c’è un maggiore rischio di complicanze.

“Chiediamo al sindaco di Palermo Leoluca Orlando di non rimandare la soluzione di questo problema ambientale e sanitario all’avvio – a livello regionale e nazionale – di una ‘riflessione sulla limitazione alla circolazione dei veicoli più inquinanti’; e di non limitarsi a generiche campagne di sensibilizzazione”, continua Boraschi.”Chiediamo provvedimenti urgenti e puntuali per tutelare la salute pubblica. Molte città in Europa stanno programmando un percorso di fuoriuscita dalla mobilità alimentata con le fonti fossili, avendo come primo obiettivo di medio termine il phase out dei veicoli diesel. Palermo dovrebbe seguire questo esempio”, conclude.