Il nuovo Palermo “sbarca” in Germania. 11 FREUNDE, il più importante magazine tedesco di calcio ha dedicato un lungo e approfondito reportage di otto pagine alla storia del Palermo, che dopo il crollo societario riparte dalla serie D: “una catastrofe, ma in fin dei conti un colpo di fortuna” scrive il giornale, raccontando le basi del nuovo percorso e il carico di entusiasmo con cui la città ha abbracciato il progetto.
“Avanti dilettanti” è il titolo dell’articolo, firmato dal giornalista Claudio Rizzello, che insieme al fotografo Sebastian Wells nelle scorse settimane è arrivato a Palermo per toccare con mano l’umore di un’intera città, non solo quello della tifoseria rosanero. Non a caso l’articolo parte proprio dall’immagine rinnovata del capoluogo siciliano all’estero sempre più lontana dai luoghi comuni sulla mafia e sempre più associata a energie di rinnovamento culturale e sociale.
“Il nuovo percorso segnato dalla squadra della nostra città – commenta il sindaco, Leoluca Orlando – ha generato un nuovo entusiasmo da parte di cittadini e tifosi, conferma della bontà della scelta. La nuova dirigenza ha da subito presentato un progetto che non riguarda solo gli aspetti sportivi della squadra di calcio ma interagisce con l’anima della città, mette alle nostre radici le ali delle aquile. Questo, come altri articoli sulla stampa internazionale, confermano l’attrattività internazionale rappresentata dalla nostra città, ora in linea anche con l’entusiasmo che riguarda la nostra squadra di calcio”.
Contento anche il presidente del Palermo Dario Mirri: “Il fatto che in un media così prestigioso, tra una copertina sul portiere della nazionale tedesca Ter Stegen e un pezzo sul glorioso Real Madrid del 2002, ci siano otto pagine “rosa” destinate al Palermo è un motivo di grandissimo orgoglio ma soprattutto ci offre una felice conferma: il progetto del nuovo Palermo non è semplicemente una questione di calcio, ma un modo completamente diverso dal passato di pensare all’impatto che una squadra di calcio può avere sullo sviluppo di un’intera comunità. Per questo abbiamo mostrato ai giornalisti stranieri cosa vuol dire davvero sostenere una fede e coinvolgere tutti, anche i meno tifosi, in un progetto collettivo di rinnovamento sociale, di appartenenza, di identità”.
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