Questa mattina il direttore del Philadelphia Museum of Art, Timothy Rub; il direttore dell’area Collezioni ed Esposizioni, Alice Beamesderfer; il curatore nonché uno dei massimi esperti di arte contemporanea, Carlos Basualdo accompagnati da tutto lo staff museale hanno visitato la Cappella Palatina di Palazzo Reale e la mostra, esposta nelle sale Duca di Montalto, “Sicilië, pittura fiamminga”. Ad accoglierli il coordinatore dei Servizi Aggiuntivi della Fondazione Federico II, Giovanni Scaduto coadiuvato da Valentina Bruschi, storica dell’arte, giornalista e curatrice di mostre.

Il museo di Filadelfia vanta, ogni anno, un flusso di visitatori di circa 800 mila persone e, tra le mostre più influenti allestite, si annoverano quella dedicata a Paul Cezanne e l’altra a Salvador Dalì.

La loro presenza in città è legata all’inaugurazione di domani della dodicesima edizione della biennale di arte contemporanea Manifesta. Naturale cogliere l’occasione per visitare Palazzo Reale e una delle chiese più belle al mondo, così come la definì Guy de Maupassant. La visita ha incluso non solo la Cappella Palatina ma, anche, le fondamenta di Palazzo Reale e la mostra sulla pittura fiamminga presente in Sicilia, i recente prorogata fino al 31 di luglio. Stupore e meraviglia sono stati i sentimenti più ricorrenti espressi dagli ospiti. I visitatori hanno avuto due Ciceroni d’eccezione: lo storico dell’arte Valentina Bruschi e il coordinatore dei Servizi Aggiuntivi della Fondazione Federico II, Giovanni Scaduto. Una descrizione attenta, puntuale e meticolosa che ha colpito, in modo eccezionale, lo staff del museo di Filadelfia.

Primo, fra tutti, proprio Timothy Rub, direttore del museo. “Ciò che più abbiamo trovato interessante e affascinante nella nostra visita è stata la stratigrafia, i livelli della storia del palazzo, dal basso verso l’alto, una testimonianza degli oltre due millenni del suo passato. Ma anche la combinazione e commistione di culture che si apprezza nella Cappella Palatina, la bizantina, l’araba e la cristiana, che si uniscono in modo estremamente interessante. È la mia prima visita a Palermo e in Sicilia, qualcosa che avevo sempre desiderato fare, e spero di tornare perché sono qui solo per pochi giorni e vorrei vedere anche altre zone della Sicilia”. E non sono mancati apprezzamenti anche sulla mostra “Sicilië, pittura fiamminga”.

“Questa mostra rappresenta – ha detto Carlos Basualdo, curatore di mostre per il museo – davvero una straordinaria collezione di esempi di pittura fiamminga. Si legge chiaramente il lavoro attento e acuto volto a raccogliere ogni singola opera per tracciare una sintesi esaustiva sul momento artistico fiammingo in Sicilia. Si tratta di una pittura straordinaria; nella tecnica e nella scelta dei soggetti rappresentati”.