E’ durato oltre due ore l’interrogatorio di Dario Pandolfini, l’agente di polizia del servizio scorte che è ai domiciliari per induzione alla prostituzione minorile.

Pandolfini è coinvolto nell’inchiesta sulla baby squillo palermitana che sarebbe stata costretta a prostituirsi dall’ex fidanzato Dario Nicolicchia, arrestato nei mesi scorsi.

Pandolfini, assistito dall’avvocato Marcello Montalbano, ha risposto alle domane del gip Lorenzo Matassa, non ha negato i rapporti ma ha negando le accuse che gli sono state rivolte da un collega che avrebbe avuto rapporti con la ragazza, che all’epoca dei fatti aveva 16 anni.

Dario Pandolfini ha spiegato di non aver fatto da tramite tra Nicolicchia e altri clienti, tra cui l’altro agente.

Il profilo Facebook della “coppietta monella” (così si era registrato Nicolicchia sul social network per attirare i clienti) i due poliziotti – secondo Pandolfini – lo avrebbero visto insieme. E il numero di cellulare si trovava su Facebook. Pandolfini non avrebbe quindi avuto nessun motivo per fornirlo all’altro agente, come ha invece raccontato il collega ai pm.

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