Il prefetto Forlani in visita al centro Pio La Torre volendo conoscere da vicino le attività promosse dal centro.
ricevere il prefetto è stato il presidente, Vito Lo Monaco, insieme agli avvocati del centro, Ettore Barcellona e Francesco Cutraro, e alle due volontarie del servizio civile, Maria Giulia Pusateri e Giusy Lo Grasso, nel rispetto delle norme anti Covid previste dal nuovo Dpcm. In videocollegamento anche Franco Garufi, il professore Antonio La Spina e la ricercatrice Loredana Introini, del centro studi.
“Si può essere prossimi senza essere vicini, anche se è difficile. Il vostro impegno, costante anche durante la pandemia, è particolarmente rilevante, dalle scuole ai Comuni. Avere la sede in un luogo come un bene confiscato vuol dire essere parte di quel luogo e diventare un fattore culturale di crescita per il territorio, in grado di esprimere la capacità all’autodeterminazione. La vera libertà sta qui”. Con queste parole di apprezzamento per l’attività di sensibilizzazione antimafia svolta dal centro studi Pio La Torre, si è svolta ieri sera la visita di cortesia alla sede dell’associazione da parte del prefetto di Palermo Giuseppe Forlani.
“La legge Rognoni La Torre è una pietra miliare nella lotta alla mafia. Il nostro Paese ha una legislazione estremamente avanzata rispetto ad altri – ha aggiunto il prefetto Forlani, che ha ricordato anche l’impegno del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa non solo a Palermo, ma anche nei comuni di Partinico e Monreale, e apprezzato il segnale lanciato dal Centro Pio La Torre con la costituzione di parte civile insieme a 23 comuni del comprensorio Termini-Cefalù-Madonie nel processo “Black Cat”. “Occorre spezzare i condizionamenti della mafia nelle amministrazioni – ha detto Forlani – e garantire una continuità tra cittadini e i democraticamente eletti”.
A conclusione dell’incontro, il presidente ha donato al prefetto alcuni libri del centro Pio La Torre, insieme a una copia del numero speciale della rivista “A Sud’ Europa” con i dati dell’indagine sulla percezione del fenomeno mafioso tra gli studenti.
“Siamo grati al prefetto per questo incontro che attesta la stima nel nostro lavoro continuo e trasversale di prevenzione – ha detto il presidente Vito Lo Monaco – dai clan tradizionali alle nuove mafie transnazionali, il nostro obiettivo è sollecitare la società civile a reagire sul piano culturale e politico, per questo abbiamo ricordato al prefetto il nostro fronte comune con l’Onu, in occasione del recente ventennale della Convenzione Onu Palermo 2000. Combattere le nuove disuguaglianze è il nostro scopo, anche per questa ragione abbiamo posto al prefetto Forlani la volontà di far nascere un centro di attrazione culturale nei pianterreni confiscati e non ancora assegnati dello stabile. Sarebbe un bel segnale per il quartiere Resuttana San Lorenzo”.
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