Crollano i prezzi del vino siciliano a causa dell’ultima annata che ha fatto registrare produzioni record per il vino da tavola, soprattutto a nord della penisola. Il vino siciliano stenta nelle vendite e non riesce a collocarsi nel mercato.
Le cantine sono colme di vino rimasto invenduto, gli ultimi dati presentati dalla Cia di Mazara del Vallo parlano di oltre un milione di ettolitri di vino da tavola. Il prezzo dei bianchi si aggira sui 20 centesimi al litro mentre lo scorso anno veniva invece venduto a 40-45 centesimi. Stessa sorte per i mosti concentrati, utilizzati per elevare il grado alcolico: sono sempre meno quelli che partono dall’isola alla volta di quelle regioni dove, per condizioni climatiche, è difficile arrivare alla gradazione alcolica minima prevista dalla legge.
“Con questi prezzi è impossibile rientrare dai costi – spiega Maurizio Scavone, presidente della Cia di Mazara del Vallo –. Nelle province di Palermo e Trapani, che da sole producono quasi il 70% di vini e mosti siciliani, crisi di mercato e prezzi bassissimi non consentiranno a tutte le cantine sociali di coprire i prestiti per le anticipazioni. C’è il rischio di gravi sofferenze bancarie che possono costituire l’anticamera del fallimento, con conseguenze devastanti per il territorio. Serve una soluzione immediata che possa per scongiurare la grave crisi sociale che si innescherebbe, colpendo diverse migliaia di famiglie di viticoltori”.
Uno stato di crisi che trova conferma nelle preoccupazioni dell’Irvo, l’Istituto regionale del vino e dell’olio. “Per superare questo momento bisogna trovare dei possibili “strumenti” che permettano di ammortizzare, nel lungo periodo, le annate in cui ci sono state produzioni eccessive – commenta Vincenzo Cusumano, direttore dell’Irvo, interpellato dalla Cia Sicilia Occidentale –. Ma guardando oltre bisogna anche intervenire strutturalmente sul tessuto imprenditoriale siciliano, fatto soprattutto di micro imprese. Da un lato sarebbe meglio studiare dei meccanismi che possano meglio distribuire gli utili lungo la filiera, mentre dall’altro le stesse imprese cooperative dovrebbero sforzarsi di innovarsi ed emergere sul mercato anche internazionale. Sono reduce dal Prowein di Dusseldorf e c’è tutt’oggi una forte domanda per il brand Sicilia. Bisogna avere idee innovative, l’Irvo è pronto, ancora una volta, a fare la sua parte a sostegno della vitivinicoltura siciliana”.
Anche a Trapani si parlerà del vino siciliano nel corso di un workshop sui vini siciliani organizzato da ICE–Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
La sede di Sicindustria di Trapani ospiterà l’incontro “Focus vini Sicilia” il 28 marzo, destinato a piccole e medie imprese, cooperative, start-up, consorzi e reti di impresa delle Regioni cosiddette meno sviluppate. Obiettivo del seminario è di fornire alle aziende informazioni sui trend di consumo dei mercati cinese e canadese grazie a collegamenti in streaming con gli uffici ICE di Pechino e di Montreal, ma anche analizzare altri mercati di sbocco rilevanti per il prodotto siciliano e capire come affrontarli in maniera vincente.
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