Nessun posto al Senato per Renato Schifani, candidato unitario del centrodestra per le elezioni del presidente della Regione. “Ho scelto la Sicilia”, avrebbe detto nel corso di un incontro di maggioranza. Intanto Nello Musumeci vita sul Parlamento.

“Ho scelto la Sicilia”

“Non cerco un paracadute”, dice Schifani che all’Assemblea Regionale ha incontrato i deputati regionali e i coordinatori provinciali di Forza Italia. Un incontro a cui hanno preso parte anche i deputati della fronda di Musumeci, tra cui gli assessori fedelissimi del governatore, Marco Falcone e Marco Zambuto. Schifani avrebbe ottenuto il loro appoggio dopo una telefonata a Musumeci. Quest’ultimo ha anche ringraziato Schifani in un post social e promesso lealtà e appoggio alle elezioni.

Gli intrecci delle candidature

Ma è il gioco delle candidature, dopo la scelta litigiosa del candidato presidente, a tornare a scuotere le acque del centrodestra. Il dubbio più grosso da risolvere è a chi assegnare la presidenza dell’Ars in caso di vittoria che potrebbe andare a Fratelli d’Italia. Alessandro Aricò il papabile presidente Ars. Una ipotesi al momento visto che il partito ha messo tutto nelle mani della leader Giorgia Meloni che pare assicurerà un posto al Senato a Musumeci. Oltre a Musumeci ci sono altri nomi che circolano per le Nazionali tra cui quello di Carolina Varchi mentre Giampiero Cannella, potrebbe prendere il posto di vice sindaco di Palermo e ambire alle Europee.

Forza Itala e Lega, i nomi

In Forza Italia tanti i candidati sicuri. Dall’uscente Edy Tamajo a Pietro Alongi a Gianfranco Micciché che potrebbe correre anche per il Senato come Tommaso Calderone. Gabriella Giammanco e Stefania Prestigiacomo correranno per le nazionali. Nel Carroccio riproveranno la corsa all’Ars Marianna Caronia e Vincenzo Figuccia, mentre per le
Politiche è certamente della partita l’uscente Francesco Scoma. Ieri Cuffaro ha annunciato che la nuova
Dc non candiderà ex deputati ma solo giovani.

Lombardo, “Mpa ha rapporto federativo con la Lega”

Intanto l’ex presidente della Regione Siciliana e fondatore del Mpa, Raffaele Lombardo, fa sapere che “Nel borsino delle candidature al Parlamento si legge da qualche giorno il mio nome e siccome è immaginabile che attorno ai “collegi sicuri” ci sarà un numero dieci volte maggiore di aspiranti, è opportuno precisare che il Mpa, che mi vide tra i suoi fondatori nel 2005, ha un rapporto federativo con la Lega. Non è pertanto neppure pensabile che io (o chicchessia) mi sia rivolto a Fdi o ad altri per chiedere posti in lista. E’, altresì, il caso di ribadire che non ho espresso giudizi, seppure lusinghieri, su Giorgia Meloni o su altri leader; che non mi sono schierato per il Musumeci-bis in quanto il Mpa ha proposto un politico, Minardo, ed un tecnico, Massimo Russo; che non ho posto veti su alcuno (da Stancanelli a Musumeci, a Miccichè, a Prestigiacomo e a tutti gli altri nomi inseriti nelle varie rose); che ho giudicato autorevole, esprimendo tra i primi il mio convinto plauso, il nome del senatore Schifani a candidato Presidente della Regione”.

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