“Il viadotto Scorciavacche non è mai crollato. C’è stato solo un assestamento naturale. Sarebbero bastati alcuni metri cubi di materiale inerte per riportare la rampa all’altezza dei viadotto. Tutto si sarebbe risolto con una spesa di qualche migliaia di euro. Invece, ad oggi, il viadotto è chiuso al traffico. Hanno rimosso tutta la rampa di accesso con costi esorbitanti.
Un’assurdità, perché il viadotto è perfettamente integro. Una scelta dissennata, che ha penalizzato il traffico verso Agrigento, deviando i mezzi gommati verso una strada tortuosa e sconnessa”. Lo dice Franco Calderone il coordinatore in Sicilia di Equità Territoriale (movimento fondato dallo scrittore e giornalista, Pino Aprile).
I problemi a questo viadotto sono stati registrati una settimana dopo la riapertura al traffico, esattamente il 30 Dicembre del 2014. Da allora si va avanti in una vicenda giudiziaria piuttosto sofferta, in attesa di una verità che tarda ad arrivare.
“In questa storia – dice ancora Calderone – c’è, in primo luogo, la superficialità della politica del tempo. Con particolare riferimento all’allora capo del Governo, Matteo Renzi, che volle a tutti i costi inaugurare il viadotto per una questione di visibilità politica. Si è trattato, in questo caso sì, di un errore tecnico, perché non è stato dato il tempo al materiale inerte di assestarsi. Siamo, insomma, al danno da pavoneggiamento. Al renzismo dilagante di quegli anni si è sommata la speculazione politica grillina. Nel 2018, è noto, i grillini sono andati al Governo dell’Italia. E sono stati il vice Ministro siciliano, Giancarlo Cancelleri, e i parlamentari grillini a complicare lo scenario. Sarebbe bastato che questi signori alzassero gli occhi per verificare che il viadotto era stabile. Volendo, avrebbero potuto chiedere chiarimenti a qualche tecnico. Invece bisognava fare passare il messaggio che il Governo precedente aveva sbagliato, mettendo in evidenza le inefficienze della Sicilia, che nel caso in questione non c’erano state.
E ancora oggi nessuno ha il coraggio di raccontare la verità: una verità che ci dice che i partiti politici nazionali sono fatti da nani e da ballerine che speculano sul Sud e sulla Sicilia. Una politica fatta di partiti nazionali che continuano a danneggiare la Sicilia. Partiti che, non potendo e non volendo ammettere gli errori commessi, continuano a condannare gli automobilisti siciliani che transitano sulla strada Palermo-Agrigento a una penalizzazione inutile!”.
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