“Quando una persona che non possiede né i titoli né le competenze per dirigere un’azienda, pubblica o privata, viene ugualmente nominato come dirigente, i risultati sono inevitabilmente negativi. Risulta di conseguenza incomprensibile la nomina a presidente dell’Ast, avvenuta nel febbraio dello scorso anno, di Massimo Finocchiaro, da parte del governo Crocetta. La Legge Regionale n. 19/1997 individua infatti i requisiti che devono essere posseduti dalle persone da nominare o designare agli organi di amministrazione, facendo riferimento a titolo di studio e eseperienza professionale specifica”.

E’ l’affondod el deputatod el gruppo misto (ex 5 stelle) Claudia Mannino che attacca la nomina del fedelissimo di Crocetta alla guida dell’azienda siciliana trasporti.

“Il 16.02.2016 l’Assemblea dei soci dell’Azienda Siciliana Trasporti – scrive la Mannino – ha proceduto alla nomina del suo Presidente nella persona del Sig. Massimo Finocchiaro, violando così la norma prima citata, a causa della significativa carenza in ordine ai requisiti relativi al titolo di studio adeguato e all’esperienza professionale. Nell’aprile 2016, il Governo della Regione Siciliana era stato investito della questione, ma nessun atto o provvedimento è intervenuto in merito. Nei giorni scorsi poi il quadro è ulteriormente peggiorato, quando Finocchiaro è stato raggiunto da un avviso di garanzia per un suo presunto coinvolgimento nell’inchiesta “Mare Monstrum”, rendendo così ancora più inopportuna la sua permanenza nel ruolo di Presidente di un’azienda che, in seguito a ingenti buchi di bilancio, ha avuto bisogno di consistenti finanziamenti, sui quali pende la scure della Commissione Europea, che potrebbe considerarli illegittimi, con conseguenze devastanti per l’azienda stessa”.

“Appare evidente come questa nomina vada revocata – dice ancora Claudia Mannino – e, con un’interrogazione parlamentare a risposta scritta, ho chiesto al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Delrio se sia a conoscenza dei fatti e quali misure o azioni di competenza intenda assumere al fine di sollecitare la Regione Siciliana alla revoca dell’incarico. Per l’amministrazione delle aziende pubbliche e partecipate il nostro paese ha bisogno di persone qualificate e competenti, capaci di attivare processi virtuosi e buone pratiche, e non di “nominati”, scelti col solo criterio della clientela e della relazione amicale”.