“E’ venuto il momento di premiare i sindaci chi si impegnano di più per l’accoglienza dei migranti”. Lo dice a Repubblica il governatore della Sicilia Rosario Crocetta. “Lo Stato trasferisca più fondi a Comuni e Regioni. L’Europa preveda altri incentivi”.
Sui sindaci dell’area dei Nebrodi, in provincia di Messina, che hanno fatto le barricate davanti a un hotel dove sono stati trasferiti cinquanta migranti, Crocetta osserva: “Non mi piacciono le proteste show di sindaci in cerca di protagonismo. La loro è una posizione puramente ideologica”, “non si lamentano Comuni siciliani che hanno accolto tantissimi migranti – aggiunge – e loro creano un caso mediatico per 50 persone. Penso a Mineo, a Pozzallo, a Lampedusa. La Sicilia continua ad essere terra di accoglienza. Anche se è vero che la nostra regione sta continuando a dare più di qualsiasi altra”.
Crocetta non crede che si debba rivedere il sistema delle quote: “Niente affatto, sono stati fissati criteri ben precisi in base alla popolazione. La questione va invece affrontata a livello globale, anche iniziando a fare la voce grossa. Perché una nave francese con a bordo migranti soccorsi in mare non deve attraccare in Francia ma in Italia? Non possiamo certo farci carico noi italiani di tutta l’accoglienza. C’è un problema politico”.
Ma contro il governatpore intervengono a stretto giro gli indipendentisti di Siciliani Liberi “Rosario Crocetta è privo di dignità politica e il suo trasformismo è la prova palese della truffa che ancora una volta sta perpetrando ai danni dei siciliani”. L’attacco frontale al Governatore arriva da Roberto La Rosa, candidato alla Presidenza della Regione.
“È intollerabile sotto il profilo politico sentire dire a Crocetta La Sicilia ai Siciliani – sottolinea La Rosa – dopo che a più riprese ha svenduto a Roma l’autonomismo e tutto ciò che resta dei diritti costituzionali dei siciliani. Non possiamo dimenticare quegli sciagurati accordi fiscali che trasformano di fatto la Sicilia da Regione a finanza propria a Regione a finanza derivata. Ma il motto La Sicilia ai siciliani è anche il nome dell’omonima associazione componente – assieme a Siciliani Liberi – della Consulta per l’Indipendenza del popolo siciliano. Non può usarlo per ragioni etiche ma anche giuridiche perché si tratta del marchio della nostra identità, contenuto peraltro nel Manifesto di Antonio Canepa, da sempre appartenente all’ideale indipendentista a cui Crocetta è del tutto estraneo. È un plagio evidente e “Siciliani Liberi” diffidano il Presidente dal perpetrare un atto talmente vergognoso e spregiudicato”.
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