La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno fermato Hassan Seke, 22 anni, senegalese, ritenuto lo “scafista” di un’imbarcazione che aveva trasbordato i migranti, in pieno Mediterraneo, al largo della Libia.

Ieri, è giunta al porto di Palermo la nave norvegese, “Siem Pilot”, con a bordo 1.038 migranti, tra cui anche 12 donne incinte e più di 200 minori, “raccolti” in acque internazionali nel corso di più operazioni di salvataggio.

Tra gli oltre 1.000 migranti, il senegalese aveva tentato di confondersi e di nascondere. Ma il suo ruolo è stato scoperto dagli investigatori della Squadra Mobile e del Gico e della Stazione Navale della Guardia di Finanza. Seke appartiene ad un’organizzazione criminale, dedita a favorire l’illegale ingresso di stranieri nel territorio italiano.

Poliziotti e finanzieri hanno sviluppato le prime informazioni raccolte al porto di Palermo ed hanno completato il quadro probatorio a carico dell’indagato, sentendo a verbale decine di migranti ed individuando numerosi testimoni. Le informazioni raccolte hanno consentito di ricostruire nel dettaglio le modalità del viaggio iniziato dalle coste libiche, delineando uno spaccato, purtroppo non inedito, di soprusi e privazioni. I migranti hanno raccontato le fasi dell’intero viaggio ed hanno indicato lo “scafista”, chiarendone il ruolo.

Il fermato è stato condotto presso il carcere del “Pagliarelli”, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Palermo Annamaria Picozzi, che sta coordinando le indagini.