Il futuro della Sicilia è nelle start up, imprese cioè che puntino all’innovazione coniugando talento, finanza, tecnologia e talvolta persino la tradizione. Con In Sicily, per due giorni a Palermo le idee più innovative si confrontano con il mondo di imprese, istituzioni, Università e finanza. La prima sessione di lavori – nella splendida cornice del Charleston a Mondello – è stata dedicata alle riflessioni dei partner che hanno contribuito alla riuscita del progetto. Il convegno si conclude domani all’Università di Palermo, con una sessione di incontri “one to one” tra start up e mondo delle imprese.
Dalla pietra lavica un nuovo materiale hitech
A In Sicily sono stati presentati progetti che riescono a far coincidere la tutela dell’ambiente con il new business. C’è addirittura chi ha pensato di riutilizzare la lava e le cenere dell’Etna, trasformandoli da rifiuti pericolosi a risorsa per l’economia: “Dai residui della lava e dalla cenere abbiamo creato un nuovo materiale che adesso può essere utilizzato in mercati sin qui inaccessibili per la pietra lavica”, spiega Riccardo La Rosa, co founder di Simply Futur.
“In Sicilia manca raccordo tra innovatori e mondo economico”
In Sicily è un’ idea della Fondazione Emblema: l’obiettivo è creare una sorta di hub virtuoso che punti a valorizzare il capitale umano, soprattutto qui al Sud: “In Sicilia manca un contenitore che faccia da raccordo tra i giovani innovatori, le Università e le imprese. Questa due giorni di Palermo potrebbe essere un modello da cui iniziare”, spiega Tommaso Aiello, presidente della Fondazione Emblema.
Tamajo, “200 milioni per dare una spinta alla ricerca e all’innovazione”
A fianco di In Sicily, quest’anno c’è anche il mondo delle istituzioni. Anche per la Regione siciliana il futuro si chiama start up: ” Nell’ambito della programmazione comunitaria abbiamo in mente di inserire una serie di interventi e soprattutto di risorse che vadano a finanziare la ricerca e l’innovazione. In quel settore verranno stanziati circa 200 milioni di euro, per stimolare giovani ad avviare percorsi imprenditoriali nuovi”, ha spiegato Edy Tamajo, Assessore alle attività produttive della Regione siciliana.
Spampinato, “da transizione digitale ed energetica grande opportunità di sviluppo”
Incubatori e consorzi non aspettano altro che accompagnare le idee innovative. Ne è convinto Emanuele Spampinato, presidente del consorzio EHT: ” La Sicilia ha una grandissima opportunità. Questa onda di investimenti per l’innovazione ci possono consentire di superare il gap che ci divide da territori più organizzati. Abbiamo le carte in regola per sfruttare le due transizioni gemelle: quella digitale e quella energetica. I grandi investimenti del Pnrr devono anche essere alla portata delle piccole e medie imprese”.
Dall’Università di Palermo un progetto per le smart grid nelle isole minori
Anche le Università hanno portato in vetrina progetti innovativi. Con il progetto I-Sole, ad esempio si punta a creare le smart grid a risparmio energetico per le isole minori siciliane. Il progetto I-Sole è stato presentato da Antonio Cataliotti, della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo.
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