Una tradizione tristemente pericolosa quella degli incendi alle cataste di legno a Palermo in prossimità della festività in onore di San Giuseppe. Da questa notte nel capoluogo siciliano sono cominciati i primi focolai e scatta l’allarme tra le forze dell’ordine. Negli anni passati questi roghi sono stati molto pericolosi perché appiccati in modo incontrollato, rischiando di creare danni ad auto o case vicine.
Gli incendi di questa notte
I pompieri sono dovuti intervenire nel quartiere Zen, in via Rocky Marciano, e in una zona più centrale in via Ugo. In entrambi i casi è stato necessario un intervento sostanzioso per riuscire a domare le alte lingue di fuoco che si erano sprigionate dalla catasta di legna che era stata ammassata con l’intenzione di realizzare la cosiddetta “vampa di San Giuseppe”. Nel giro di qualche ora in entrambe le aree è stato spento tutto e messo in sicurezza.
I pericoli
Spesso l’accatastamento della legna, come rilevano i vigili del fuoco, avviene in aree non distanti da cose o persone, non ha nessun crisma di sicurezza e il rischio in questi casi è che le fiamme possano non essere più controllate. Come accaduto qualche tempo fa nel quartiere Ballarò dove un gruppo di ragazzi hanno dato alle fiamme un cumulo dì legna accatastata in piazza del Carmine, nei pressi dello storico mercato. In quel caso le fiamme danneggiarono una cabina dell’Enel e un’auto parcheggiata. L’energia elettrica nella zona andò via a causa dell’incendio che ha danneggiato l’impianto di distribuzione della corrente.
La “sfida” alla “pila più alta”
A Palermo le vampe di San Giuseppe hanno una loro particolarità. Tra i vari quartieri, quando sai arriva in questo periodo, si innesca una sorta di competizione a chi ha la “pila più alta”, vale a dire la catasta di maggiori dimensioni in altezza. Questo chiaramente finisce per diventare un evidente pericolo: più è alta la catasta e più è alimentata, maggiori saranno i rischi di incendi che non si riescono più a tenere sotto controllo.
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