“Nei processi contro chi è accusato di avere incendiato aree boschive, Fai-Flai-Uila Sicilia si costituiranno parte civile. E’ un atto dovuto verso migliaia di forestali che subiscono un doppio danno a causa dei roghi: perdono occasioni di lavoro, perchè nei terreni incendiati non si può realizzare per cinque anni alcuna attività, e subiscono l’oltraggio di chi criminalizza un’intera categoria dimenticando volutamente che le responsabilità sono individuali!”.

Lo ha detto il segretario regionale della Uila-Uil, Nino Marino, che stamattina al “San Paolo” Palace di Palermo ha presieduto l’assemblea di Fai-Flai-Uila in cui è stata presentata la proposta di legge di iniziativa sindacale per il riordino del settore in Sicilia. Presente alla riunione anche il segretario regionale Flai-Cgil Salvatore Tripi, la relazione introduttiva è stata tenuta dal segretario Fai-Cisl Sicilia Calogero Cipriano. Conclusioni del segretario generale Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, in sala tra gli ospiti l’assessore regionale Antonello Cracolici e la presidente della commissione Ambiente dell’Ars Mariella Maggio assieme alla capogruppo Pd a Palazzo dei Normanni, Alice Anselmo.

Le organizzazioni sindacali hanno esposto il disegno di legge concepito da Fai-Flai-Uila Sicilia, alla vigilia dell’incontro convocato da Antonello Cracolici per illustrare alle parti sociali il suo progetto di riforma del settore.

“Rivendichiamo – hanno spiegato gli esponenti di Fai-Flai-Uila – l’adozione di un testo unico fondato sulla tutela della biodiversità, del territorio boschivo e dell’ambiente, sulla lotta agli incendi, sull’ampliamento della superficie boschiva e delle attività forestali, sulla lotta alla desertificazione e al dissesto idrogeologico. Sollecitiamo una svolta legislativa basata su tre priorità: maggiore stabilità occupazionale, superamento definitivo delle difficoltà di finanziamento e chiarezza del diritto. Serve un riassetto delle competenze di Azienda e Corpo Forestale, oltre all’istituzione di una cabina di regia come nuovo strumento di programmazione nel settore e di coordinamento con gli altri enti regionali”.

Fai-Flai-Uila Sicilia propongono, tra l’altro, la creazione di una filiera del legno e dell’energia sostenibile “per valorizzare finalmente il grande patrimonio forestale demaniale regionale composto da 256 mila ettari”. I sindacati hanno ribadito come “i forestali rappresentano una risorsa, per questo chiediamo la misurabilità dei risultati che verranno conseguiti con la realizzazione sia di beni, sia di servizi”. Fai, Flai e Uila, infine, offrono al Governo regionale e all’Ars un disegno di legge che punta su nuove figure professionali come “operatore delle bio-energie”, “addetto alla protezione ambientale” e “operatore turistico ambientale”.

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