Dopo le notizie sui rapporti tra l’imprenditore Antonello Montante, arrestato nei giorni scorsi e alcuni giornalisti, l’ordine dei giornalisti di Sicilia trasmetterà alla Procura di Caltanissetta gli ”esiti delle proprie indagini e delle audizioni dei colleghi che, già nel 2015, erano stati sentiti su vicende strettamente collegate a quelle attuali”. Il presidente dell’Odg Siiclia, Giulio Francese, prenderà contatti con il capo della Dda nissena per chiedere copia degli atti ostensibili, anche non costituenti notizie di reato, riguardanti iscritti.

”Gli accertamenti dell’Ordine – dice una nota – che si erano fermati in doverosa attesa degli eventuali sviluppi giudiziari, possono essere infatti utili per l’accertamento della verità da parte degli inquirenti, così come ciò che è emerso dalle intercettazioni e dai riscontri trovati dagli investigatori può servire per stabilire se, in che misura e a quali livelli il ‘sistema Montante’ abbia tentato di estendere a singoli iscritti o a singoli organi d’informazione quella che i magistrati hanno definito una ‘rete tentacolare'”.

L’Ordine approfondirà i fatti ”rimanendo vicino a tutti i colleghi citati negli atti, se risulterà che hanno svolto e continuano a svolgere il proprio mestiere ignorando le sollecitazioni e le lusinghe provenienti da ambienti legati a un’antimafia che, sfruttando un’immagine ‘ufficiale’, si rivela nei fatti ambigua e insidiosa”. Considerato che tra gli indagati nell’inchiesta nissena vi è anche la giornalista pubblicista Maria Grazia Brandara, che, per motivi connessi alle funzioni pubbliche rivestite negli ultimi anni, di fatto non esercita da tempo la professione, il Consiglio dell’Odg Sicilia ha deciso di interpellarla per sapere ”se abbia ancora interesse alla permanenza nell’albo”.

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