Ancora un incidente sul lavoro, ancora una  volta una vittima innocente, una morte bianca, l’ennesima nelle ultime settimane e mesi.

Caduta da impalcatura in un cantiere

L’incidente mortale sul lavoro è avvenuto a Palermo dove un operaio di 50 anni è caduto da un impalcatura in un cantiere in via Ugo La Malfa, nella ex zona industriale della città ormai inglobata con il centro e divenuta zona commerciale e di uffici.

Sono intervenuti i vigili del fuoco e i sanitari del 118 e gli agenti di polizia. Secondo una prima ricostruzione un braccio meccanico ha colpito l’operaio che sarebbe caduto giù dall’impalcatura. La dinamica è ancora al centro delle verifiche da parte degli agenti di polizia e dei tecnici dell’Asp.

La vittima

L’operaio morto nell’incidente si chiamava Giovanni Gnoffo. Tanto dolore tra i colleghi che hanno assistito alla morte dell’operaio. Proprio i colleghi vengono ascoltati dagli inquirenti per ricostruire l’esatta sequenza degli eventi.

Le reazioni

“Ennesima morte sul lavoro a Palermo. Le parole non servono più servono i fatti. Controlli a tappeto, prevenzione e tanta formazione a partire dalle scuole . Siamo scoraggiati e indignati.

Basta con le parole oggi l’ennesimo lavoratore non ha fatto ritorno a casa. Siamo vicini alla famiglia e ai colleghi “. A scriverlo sulla pagina Facebook della Cisl Palermo Trapani è il segretario generale Leonardo La Piana.

“Adesso basta. È uno stillicidio inaccettabile. Non si può stare a contare i morti sul lavoro e restare fermi. Siamo indignati  e intendiamo alzare la voce per dire basta assieme agli operai edili dei principali cantieri palermitani”. A dichiararlo è il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo  dopo l’ennesima vittima sul lavoro in via Ugo La Malfa stasera a Palermo, un operaio di 50 anni precipitato da un’impalcatura. La Fillea Cgil Palermo nei prossimi giorni organizzerà un’iniziativa di protesta per chiedere la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.

“Giovanni Gnoffo non tornerà più a casa. E’ morto mentre compiva il proprio lavoro lasciando la moglie e i tre figli. E’ l’ennesima e inaccettabile tragedia sul lavoro, che si è consumata ieri a Palermo”. Lo afferma la segretaria della Uil Sicilia, Luisella Lionti, che aggiunge: “Alla famiglia manifestiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Alla politica, alle istituzioni chiediamo ancora una volta controlli a tappeto e più formazione. Non è possibile morire mentre si compie il proprio dovere, perché lavoro non deve significare morte. La sicurezza è un diritto fondamentale e irrinunciabile per tutti i lavoratori”.

“Nell’esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia del povero operaio morto sul lavoro in via Ugo La Malfa, ribadiamo che è inaccettabile, come ha anche sottolineato il presidente della Repubblica, che in un Paese moderno, civile, si continuino a registrare incidenti mortali sui luoghi di lavoro, che spezzano la vita a tanti padri di famiglia che escono di casa per portare un pezzo di pane a casa”. Lo dicono, in una nota congiunta, il presidente e il vicepresidente di Panormedil, Gaetano Scancarello e Pasquale De Vardo, commentando la notizia della morte dell’operaio di 50 anni, Giovanni Gnoffo, che è caduto giù da un impalcatura in un cantiere in via Ugo La Malfa.

“I numeri ormai sono drammatici – continua la nota – e serve immediatamente un tavolo di concertazione congiunta con tutti gli interlocutori interessati, per mettere in campo ogni strumento per fronteggiare questa emergenza, potenziando soprattutto i controlli. Ma serve anche infondere la cultura della prevenzione e soprattutto è necessario far capire che la sicurezza non deve essere concepito dalle imprese come un costo ma un investimento. Come Panormedil – conclude= siamo senpre pronti a fare la nostra parte e stiamo già lavorando ad una serie di iniziative che promuoveremo nell’ambito della Settimana della sicurezza, in programma la prossima settimana che prevede incontri con le scuole un convegno sulla sicurezza in programma il 27 ottobre. Siamo convinti che bisogna sempre più rafforzare il messaggio che questa battaglia deve essere combattuta da tutti insieme perché solo così possiamo raggiungere risultati importanti e contribuire alla diminuzione degli incidenti sul lavoro “.

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